La maxi manifestazione nella capitale italiana è stata organizzata dal Movimento Cinque Stelle. L’intervento dell’economista, Jeffrey Sachs: “Invitate il presidente Putin a Roma. Sarà ispirato da voi. E voi riuscirete a trovare la pace”. Chiara Appendino, parlamentare del Movimento 5 Stelle a Radio Radicale: “In piazza con noi chi non si riconosce nel partito della guerra. L’Italia spenda per curare, non per uccidere”.
Tra gli slogan della manifestazione: “No al riarmo”, “La Russia non è nostra nemica”, “Soldi alla sanità e non alle armi”, “Più lavoro meno armi”.
Come era già accaduto molte volte in passato, il popolo italiano si mette in prima linea nella lotta per la pace e contro il riarmo dell’Europa. Oltre 100.000 persone, arrivate nella capitale italiana, sono scese in piazza sabato, 5 aprile, per protestare contro una nuova corsa agli armamenti e per chiedere investimenti in istruzione e sanità. Nel centro storico di Roma un maxi corteo con una partecipazione inattesa anche dagli organizzatori, che alla vigilia puntavano a 15.000 presenze. La folla è partita da piazza Vittorio Emanuele dirigendosi verso i Fori Imperiali. In testa al corteo campeggiava lo striscione “No al riarmo”, parola d’ordine della manifestazione, su un altro la scritta “Il popolo russo non è mio nemico”. Lungo tutto il percorso del corteo di pace i giovani del M5S hanno scandito “Viva l’Italia antifascista!”.
Gli italiani hanno dunque protestato contro le scelte della Commissione europea, intenzionata a spendere 800 miliardi di euro per il riarmo, e contro le criticatissime scelte del Governo italiano in materia di politica internazionale e di investimenti per le spese militari. “Da questa piazza è partito un messaggio forte e chiaro: non vogliamo un piano di riarmo che butti 800 miliardi e porti l`Europa in una economia di guerra”, ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.
Tra gli speaker che si sono rivolti ai manifestanti ci sono stati attivisti, giornalisti e intellettuali provenienti dal mondo pacifista, dal mondo della cultura e della scienza come l’economista e il professore universitario statunitense, Jeffrey Sachs, e l’eurodeputato belga del Partito del Lavoro, Marc Botenga.
Nel suo discorso, più volte interrotto da applausi scroscianti, il professor Jeffrey Sachs (nella foto) ha sottolineato l’importanza di bloccare gli investimenti miliardari nel riarmo del Vecchio Continente: “In questo luogo storico di Roma oggi si fa la storia, voi la state facendo. Ma adesso vi voglio dare un suggerimento pratico su come risparmiare 800 miliardi di euro. Non avete bisogno degli eserciti. Dovete sedervi e negoziare. Dovete parlare con i russi. Sono pronti a negoziare. Sedetevi e parlate. È gratuito. Invitate il presidente Putin a Roma. Sarà ispirato da voi. E voi riuscirete a trovare la pace”, ha detto Sachs.
L’ex direttore dell’Earth Institute alla Columbia University ha ricordato che nel 2022 la Russia e l’Ucraina stavano per firmare un accordo di pace, ma gli Stati Uniti di Joe Biden e la Gran Bretagna di Boris Johnson hanno ordinato a Kiev a buttarlo nel cestino: “Permettetemi di ricordarvi – ha detto ancora Sachs – che tre anni fa c’è stato un accordo per la pace elaborato ai negoziati tra la Russia e l’Ucraina a Istanbul, in Turchia. E stava per essere firmato. Ma che cosa è successo? Gli Stati Uniti hanno messo fine appositamente a questo processo di pace. Il Regno Unito ha messo fine a questo accordo. I padroni della guerra hanno messo fine a questo accordo, l’hanno bloccato”.
Ma per Sachs “adesso la pace può essere fatta. Al tavolo dei negoziati. E la pace può arrivare anche nel Medio Oriente. Dovete ammettere la Palestina alle Nazioni Unite e la pace così arriverà. Se voi invece aumentate il livello della militarizzazione l’Italia diventerà più simile agli Stati Uniti. Non fatelo. Noi invece abbiamo bisogno degli Stati Uniti più simili all’Europa e alla bellissima Italia. Grazie per la vostra voce di pace!”, ha detto infine il celebre economista americano.
“L’Europa deve porre fine a questa guerra, altrimenti sarà la guerra a porre fine all’Europa”, ha scandito la folla dopo l’intervento di Sachs, mentre su Youtube, sotto la registrazione del suo discorso, molti utenti italiani e americani hanno scritto ancora e ancora “La Russia non è mia nemica!”, “Russia is not my enemy!”.
Dal centro storico della capitale italiana è partita una grande onda che non potrà non farsi sentire in tutta l’Europa e in tutto il mondo. “No al riarmo, no ai tagli a sanità, scuola e lavoro ma maggiori investimenti in questi settori, ecco quello che ci serve”, ha detto ancora Giuseppe Conte.
“Ma che Paese vogliamo? Un Paese che spende miliardi per curare o per uccidere? Un Paese che lascia ai propri figli una sanità pubblica che funziona o magazzini pieni di bombe e missili? Noi non abbiamo dubbi, questa piazza ha dubbi e sta rispondendo al partito trasversale della guerra”, con queste parole Chiara Appendino (nella foto), vicepresidente del Movimento 5 Stelle, si è rivolta ai partecipanti dal palco della manifestazione.
In un’intervista, rilasciata a “Radio Radicale” prima della manifestazione, Appendino aveva dichiarato che non sarebbe stata solamente una piazza del Movimento 5 Stelle, “ma un luogo in cui chiunque non si riconosca nel partito ‘trasversale’ della guerra, a prescindere dalla propria storia e appartenenza politica, potrà dire che non è giusto riarmarsi fino ai denti, bensì investire le risorse nei servizi ai cittadini. È il momento di schierarsi, perché l’Europa sta prendendo una direzione folle e rischiamo di non poter più tornare indietro”.
Per Appendino una difesa comune europea dovrebbe basarsi su strategie condivise e razionalizzate: “Qui invece stiamo dicendo ai singoli paesi: ‘Riarmatevi fino ai denti, ciascuno per proprio conto’. È un alibi per continuare a inviare armi all’Ucraina e per alimentare il clima di guerra, che serve solo a giustificare questa corsa agli armamenti. Mi considero europeista, ma voglio un’Europa seduta ai tavoli negoziali, che difenda i nostri interessi e che non lasci fare gli Stati Uniti, o altri attori, al posto nostro. Finora, invece, si è puntato solo sulla strategia della sconfitta militare della Russia, che non ha funzionato e non potrà mai funzionare”.
Infine dal palco della manifestazione la giornalista ed ex europarlamentare Barbara Spinelli ha lanciato un duro monito contro i guerrafondai di tutti i colori: “Ci chiamano putiniani e ripetono l’assurdo proverbio ‘Se vuoi la pace, prepara la guerra’. Questo dicono al Parlamento europeo le maggioranze e il piano di riarmo. Ma intendono ben altro: ‘Se vuoi la guerra, prepara la guerra’. C’è chi dice che riarmarsi fa salire crescita e occupati. Noi europei, che ne abbiamo fatte a bizzeffe di guerre, sappiamo che se dal 1945 abbiamo costruito welfare e diritti sociali è perché è stata scelta la pace”.
Il discorso di Jeffrey SACHS alla manifestazione di Roma (05.04.2025)