Un articolo di: Redazione

L’opposizione tedesca: l'esecutivo del cancelliere Olaf Scholz “governa contro il popolo” della Germania. Fonti: nella SPD si discute di sostituire Scholz con il ministro della Difesa Boris Pistorius

Dopo le proteste degli agricoltori tedeschi che per alcuni giorni avevano bloccato Berlino con migliaia di trattori , venerdì 19 gennaio si è tenuta nella capitale della Germania una manifestazione di massa degli autotrasportatori che hanno protestato contro l’aumento dei pedaggi e l’imposta sulla CO2. I camion hanno intasato molte strade di Berlino intorno alla Porta di Brandeburgo dove nel pomeriggio si è tenuto un comizio. Molti agricoltori sono rimasti a Berlino e si sono uniti alla protesta dei colleghi per chiedere ancora una volta al Governo federale di ritirare l’abrogazione dei sussidi per il diesel a uso agricolo.

Le agitazioni sindacali riflettono la difficile situazione dell’economia tedesca che ha chiuso l’anno 2023 in recessione. Lo striscione, esposto nella homepage dell’ufficio di Statistica della Germania (Statistisches Bundesamt, DESTATIS), parla chiaro: l’anno scorso l’economia tedesca ha registrato una contrazione dello 0,3%, mentre il tasso d’inflazione è aumentato del 3,7 per cento.

I media tedeschi hanno ricordato che in Germania, sin dall’ormai lontano anno 1951, sono stati solo 9 gli anni in cui il PIL della “ex locomotiva industriale dell’Europa” si è ristretto. Il Governo del cancelliere, Olaf Scholz, cerca di fare il buon viso a cattivo gioco: le stime ufficiali condivise dall’Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (OCEE) predicono per il 2024 una crescita dello 0,6%, ma, stando alle previsioni di diversi economisti, il 2024 sarà in bilico, con “crescita zero” o ancora sotto lo zero. Il “malato d’Europa” non ne vuol sapere di guarire. “Lo sviluppo economico complessivo è debole – ha dichiarato il presidente dell’ufficio Statistico, Ruth Brand – in un contesto che continua ad essere segnato da molteplici crisi”.

Per il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, “la Germania non è il malato d’Europa”, il Paese è “stanco” dopo anni di successi e crisi, dalla pandemia di Covid-19 alla guerra in Ucraina, che hanno provocato “grandi cambiamenti, soprattutto in Germania”. Per Linder, che è presidente del Partito liberaldemocratico (FDP) tedesco e che ha parlato al Forum economico mondiale a Davos in Svizzera (WEF), il vecchio modello economico del Paese, che per molti decenni si è basato sul gas importato a buon mercato dalla Russia e sulle esportazioni verso la Cina, “non funziona più”. Per la ripresa c’èa bisogno di “una tazza di caffè forte”, ossia di riforme strutturali.

La polemica ai vertici politici della Germania va su di giri. Il ministero dell’Economia e della Protezione del clima tedesco, con a capo Robert Habeck, ha detto di prevedere per la Germania una crescita “soltanto modesta” fino al 2028, dallo 0,6 allo 0,8 per cento. Lo ha riferito il settimanale “Der Spiegel”, sulla base della bozza del rapporto annuale sull’economia dello stesso dicastero. Nel testo si afferma che vi è “il rischio di una fase prolungata di debolezza” per la Germania con uno “scenario di scarsa crescita per il prossimo futuro”.

Il 2024 in Germania è iniziato all’insegna degli scioperi. Hanno già incrociato le braccia agricoltori, macchinisti dei treni, autotrasportatori. Come ha notato il quotidiano tedesco Bild, “per il cancelliere Scholz si annunciano mesi difficili”. Ma c’è chi sostiene che sia un giudizio “esageratamente ottimistico” riguardo alle prospettive politiche di Scholz. E questo dopo che la commissione del Bundestag ha appena approvato il progetto del bilancio 2024 che prevede spese per 476,8 miliardi di euro e l’emissione di debito per 39 miliardi.

Come ha scritto il quotidiano “Sueddeutsche Zeitung”, citando “alcune fonti molto ben informate” del Partito socialdemocratico tedesco (SPD), “si discute sempre più di sostituire Scholz con l’attuale ministro della Difesa, Boris Pistorius”. L’obiettivo della SPD sarebbe “recuperare consensi” in vista di tre importanti appuntamenti elettorali. Si tratta delle elezioni europee, che in Germania si terranno il 9 giugno prossimo, del voto per il rinnovo dei parlamenti in Sassonia, Brandeburgo e Turingia in programma a settembre, nonché di quello federale nel 2025. I recenti sondaggi d’opinione danno la popolarità di Scholz al minimo storico (19-20 per cento), facendone il cancelliere meno amato nella storia della Germania. Pistorius è invece il politico tedesco più apprezzato del momento, con un indice di gradimento che tocca il 40-42 per cento. Secondo un sondaggio d’opinione condotto dall’istituto demoscopico INSA per il quotidiano “Bild”, il 64,3% dei tedeschi vorrebbe che Scholz cedesse la guida del Governo federale a Pistorius prima delle prossime elezioni del Bundestag nel 2025.

Friedrich Merz

L’esecutivo del cancelliere Olaf Scholz “governa contro il popolo della Germania” ha dichiarato al Bundestag il presidente dell’Unione cristiano-democratica (CDU) Friedrich Merz. Alla guida del principale partito di opposizione, Merz ha accusato il Governo federale di “mettere sempre più in pericolo la fiducia nelle istituzioni” con le sue politiche che “non hanno più la maggioranza”.

Il capogruppo dei socialdemocratici al Bundestag, Rolf Muetzenich, interpellato dai giornalisti circa un eventuale cambio al vertice dell’esecutivo ha dichiarato di “non sapere nulla di simili speculazioni”. E, come se si volesse smentire le voci sempre più insistenti sui “giorni contati” di Scholz, è stato annunciato che il cancelliere tedesco incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron a Berlino, l’appuntamento è fissato per il 22 gennaio. Un rappresentante del governo federale ha precisato che i “colloqui si concentreranno sulla preparazione del Consiglio europeo straordinario in programma a Bruxelles per il primo febbraio”. Scholz e Macron discuteranno inoltre di questioni internazionali, tra cui il conflitto in Ucraina e la situazione in Medio Oriente.

Giornalisti e Redattori di Pluralia

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