CORRIERE DELLA SERA: Mentre il commissario europeo al Commercio, Maros Šefcovic si trova a Washington per trattare con l’amministrazione statunitense, Donald Trump ha deciso di voltarsi dall’altra parte. Nessun incontro previsto, nessun gesto diplomatico. Il presidente americano ha invece scelto di partecipare personalmente ai colloqui con il Giappone, un gesto che va oltre il cerimoniale e segnala che l’Europa non è la sua priorità. «Il Giappone è qui oggi per trattare sui dazi, il costo del supporto militare e l’equità commerciale», ha scritto sul social Truth il presidente. Il Giappone sarà quindi il primo Paese a ottenere colloqui diretti con l’amministrazione Trump dopo l’annuncio di sospensione dei dazi reciproci (al 24% nei confronti di Tokyo), abbassati al 10% per 90 giorni, mentre restano quelli del 25% su acciaio, alluminio e automotive. E sarà interessante vedere l’esito del faccia a faccia, per capire meglio la strategia americana, sapendo che per il Sol Levante auto e acciaio sono settori chiave come per l’Europa.
Il vero nemico di Donald Trump, però, resta la Cina, l’unico Paese contro il quale gli Stati Uniti hanno mantenuti i dazi reciproci, aumentandoli fino al 145%. La tattica americana sarebbe di utilizzare le trattative sui dazi per fare pressione sui partner commerciali affinché limitino i loro rapporti con Pechino.
IL SOLE 24 ORE: La guerra commerciale invade il campo dei chip e manda giù Wall Street, con il Nasdaq in calo di oltre due punti percentuali e l’S&P 500 a -1,5%. Mentre le Borse europee hanno limitato i danni con il Ftse Mib di Piazza Affari in controtendenza (+0,6%). A pesare sul sentiment generale le azioni di Nvidia che hanno perso oltre il 7%. Il colosso tecnologico statunitense ha comunicato di prevedere una perdita di 5,5 miliardi di dollari nel trimestre che si chiuderà il 27 aprile, dopo che l’amministrazione Trump ha vietato la vendita in Cina dei chip H20, progettati appositamente per rispettare i controlli sulle esportazioni verso la Cina. Il divieto – parte della strategia della Casa Bianca per frenare lo sviluppo cinese nell’intelligenza artificiale – obbliga ora l’azienda a ottenere una licenza speciale per la vendita: secondo Washington i chip di Nvidia potrebbero essere utilizzati «in supercomputer cinesi». Male anche il produttore olandese di apparecchiature per chip, Asml (-5,9%). La società ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni degli investitori pubblicando ordini inferiori alle attese e affermando di non essere in grado di quantificare l’impatto degli annunci tariffari recenti. Anche Amd ha intanto dichiarato che il controllo sulle esportazioni si applica ai suoi prodotti MI308, prevedendo un impatto fino a 800 milioni di dollari. Il titolo è crollato dell’8%. Insomma non tira buona aria nel settore dei chip.
IL SOLE 24 ORE: La Cina, il Paese dei dazi al 145% (ad eccezione degli smartphone), incassa una crescita a sorpresa del 5,4% nel primo trimestre 2025, ancora “neutro” rispetto alle mosse degli Usa.
In contemporanea, però, la Cina sa che gli investimenti diretti esteri sono diminuiti del 27,1% in valuta locale nel 2024 su base annua, il calo più drastico dalla crisi finanziaria del 2008. C’è poco da cantare vittoria, quindi. L’effetto dazi sarà pesante e dirompente, se non compensato da investimenti stranieri nel Paese. Per questa ragione ieri a questi due elementi di novità se ne è aggiunto un terzo che spiega come la Cina intende affrontare il negoziato con gli Usa. Pechino ha sostituito Wang Shouwen, in forza nella fase del primo Trump, con Li Chenggang nel ruolo di viceministro del Commercio, responsabile dei negoziati sul commercio internazionale. La crescita del 5,4% del Pil su base tendenziale segue l’analogo incremento del trimestre precedente, ed è superiore al consensus che prevedeva un progresso del 5,2 per cento.
LA REPUBBLICA: Magari non siamo ancora ad un passo dalla secessione della “California Republic”, ma lo stato più ricco e popolato degli Usa è diventato anche il primo a sfidare Trump sui dazi. Il governatore Gavin Newsom e il ministro della Giustizia Rob Bonta hanno fatto causa ieri davanti nella U.S. District Court del Northern District locale, sostenendo che il capo della Casa Bianca non aveva l’autorità di imporre le tariffe. Perciò hanno chiesto ai giudici di bloccarle subito, perché stanno già provocando danni significativi e irreparabili. Dunque è un attacco frontale all’intera strategia dei dazi, che se avesse successo li fermerebbe in tutto il paese, aiutando anche le varie nazioni colpite. Una sfida nella sfida, perché la California è lo stato liberal più forte, insieme a New York, e Newsom non nasconde l’ambizione di puntare alla Casa Bianca nel 2028.
AVVENIRE: La chiusura di numerosi programmi avrà un impatto su settori fondamentali come la salute, i vaccini e la sicurezza alimentare. È la riflessione di Francesco Petrelli, policy advisor sulla finanza per lo sviluppo di Oxfam, alla luce dei dati preliminari forniti, ieri, dall’Ocse sugli aiuti pubblici allo sviluppo (APS). Innanzitutto «questi dati Ocse del 2024 sono i dati del mondo di ieri. Noi vedremo soltanto con i dati del 2025 gli effetti e gli impatti di quello che è accaduto in queste ultime settimane, a partire dal potenziale impatto negativo dei tagli previsti dagli Stati Uniti, alla sua agenzia per lo Sviluppo internazionale (Usaid)» ha spiegato Petrelli. Va ricordato che lo scorso anno gli Stati Uniti sono stati il maggior fornitore di aiuto pubblico allo sviluppo, con un totale di 63,3 miliardi di dollari, rappresentando il 30% dell’APS totale. Ma con l’arrivo di Donald Trump alla Casa bianca la cooperazione non sembra più essere considerata la via principale per affrontare e risolvere problemi. “Possiamo definire questo attacco americano al multilateralismo”.
DOMANI: Il governo olandese punta ad aumentare la spesa annuale per la difesa di altri 1,1 miliardi di euro a partire dal 2025. Lo ha affermato in un post sui social Dilan Yesilgoz, leader del partito VVD, parte della coalizione di governo. L’aumento si aggiunge a un incremento della spesa militare del 10 per cento già annunciato a settembre 2024.
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