Si è parlato di economia, di cooperazione rafforzata e di promuovere la pace nella penisola coreana. Nel frattempo sarebbe fallito il lancio di un satellite militare dichiarato dalla Corea del Nord
Cina, Giappone e Corea del Sud hanno hanno parlato di economia, libero scambio, e delle attività nucleari relative alla Corea del Nord. I leader dei tre Paesi ne hanno parlato nel corso di un vertice commerciale, che rappresenta il primo incontro tra i tre Paesi dal 2019, a cui hanno preso parte il premier cinese Li Qiang, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il primo ministro giapponese Fumio Kishida.
I tre leader hanno affermato che la denuclearizzazione della Corea del Nord e il mantenimento della stabilità nella penisola è una “responsabilità condivisa”. Se Giappone e Corea del Sud hanno usato toni duri, Li non ha condannato apertamente i programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord, ma ha invitato “le parti interessate a esercitare la moderazione e a prevenire ulteriori complicazioni della situazione”.
“Abbiamo ribadito le posizioni rispettivamente su pace e stabilità regionali, denuclearizzazione della penisola coreana e questione dei rapimenti. Siamo d’accordo nel continuare a compiere sforzi positivi per la soluzione politica della questione della penisola coreana”, si legge in una dichiarazione congiunta firmata dai tre esponenti politici riportata dall’ANSA.
E, ancora, riporta Il Japan Times: “Come Paesi che condividono una grande responsabilità per la pace e la prosperità nella regione, abbiamo riaffermato la nostra determinazione a promuovere la cooperazione trilaterale in una serie di questioni, queste vanno dall’economia allo sviluppo sostenibile, alle questioni sanitarie, alla scienza e alla tecnologia, alla sicurezza.
L’agenzia cinese Xinhua sottolinea anche come Li abbia esortato le controparti a “trarre lezioni dalla storia e a guardare al futuro, a conformarsi alla volontà del popolo dei tre Paesi di vivere e lavorare in pace e serenità, a sforzarsi di eliminare le interferenze esterne e a vivere sempre in armonia e a sostenere la solidarietà”, esortandoli a non disaccoppiare le economie e a cooperare per raggiungere “Un livello più elevato di benefici reciproci e risultati vantaggiosi per tutti”.
Immediate le reazioni da Pyongynag: “È una presa in giro e un inganno nei confronti dei Paesi regionali e della comunità internazionale il fatto che la Repubblica di Corea parli di ‘denuclearizzazione’, ‘pace e stabilità’”, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri secondo quanto riportato dalla Korean Central News Agency. E, ancora: “La completa denuclearizzazione della penisola coreana è già morta teoricamente, praticamente e fisicamente”, ha dichiarato il ministero accusando Seoul per la “grave crisi di sicurezza” nella penisola.
Nel frattempo il La Corea Nord ha lanciato un satellite militare di spionaggio (ritenuto dal Sud e da altri osservatori come un modo per nascondere altro genere di test militari) ma il lancio, secondo quanto riporta l’agenzia Yonhap, sarebbe fallito. Lo Stato Maggiore ha dichiarato di aver rilevato il lancio e che dopo due minuti di volo del vettore non resterebbero che “detriti multipli nelle acque del Paese”. L’intelligence della Corea del Sud e degli Stati Uniti stanno conducendo ulteriori analisi sull’accaduto.