Algeria, Tunisia, Italia, Germania e Austria firmano dichiarazione d’intenti su SouthH2

Il progetto prevede un "corridoio" per portare idrogeno verde dal Nordafrica all'Europa

Passi in avanti verso la realizzazione del Corridoio meridionale dell’idrogeno South H2, un progetto che vede l’Italia protagonista e che prevede una infrastruttura lunga più di 3000 chilometri finalizzata al trasporto dell’idrogeno dal Nord Africa verso l’Austria, la Germania e quindi l’Europa.

Il 21 gennaio presso il ministro degli Affari esteri a Roma si è tenuta una riunione con i ministri di Tunisia, Algeria, Italia, Germania e Austria. Nell’occasione questi Paesi hanno firmato una dichiarazione d’intenti sul corridoio dichiarando l’intenzione di proseguire i lavori per lo svilupparlo.

Il progetto, firmato a maggio 2024 dai tre Paesi europei citati, prevede che per il 70% della tratta saranno utilizzate infrastrutture già esistenti per il trasporto del gas che saranno riadattate per trasportare l’idrogeno verde che sarebbe prodotto in Nordafrica. A guidare il progetto ci sono la società italiana SNAM, le austriache TAG e GCA e la tedesca Bayernets. L’infrastruttura, che secondo i piani dovrà essere operativa entro l’inizio del 2030, avrà una capacità di 4 milioni di tonnellate l’anno che contribuirà, riporta l’agenzia AGI, al 40% al raggiungimento dei target del piano REPowerEU.

“È un incontro dal valore storico”, ha commentato il ministro Gilberto Pichetto Fratin che spinge il progetto puntando a far diventare l’Italia un hub dell’idrogeno “Un’intesa che, nello spirito del Piano Mattei del governo italiano e nel segno della cooperazione europea e con i nostri amici vicini, rafforza i legami tra le due sponde del Mediterraneo”. Il ministro ha spiegato che ci sarebbe anche la possibilità di estendere il progetto alla Libia.