Alla cinese SGCC un contratto da 3,7 miliardi di USD per la costruzione di linee elettriche in Brasile

Le cifre parlano da sé: 4.471 chilometri di linee per la trasmissione senza sprechi dell’energia elettrica, un investimento totale di 4,43 miliardi di dollari. Sabato, 16 dicembre, il Governo del Brasile ha annunciato i risultati della maxi gara d’appalto per l’ammodernamento delle linee elettriche esistenti e per la costruzione di quelle nuove, organizzata dall’Agenzia nazionale brasiliana per l’energia (ANEEL).

Il lotto più ampio che prevede un investimento di 18,1 miliardi di reais brasiliani, ovvero di circa 3,7 miliardi di dollari, è andato all’azienda statale cinese State Grid Corporation of China (SGCC).

Si è trattato della seconda maggiore asta realizzata nel 2023 dal Governo brasiliano, che oltre alla costruzione delle linee elettriche prevede anche un notevole aumento della capacità di conversione delle stazioni elettriche locali per 9.840 megawatt di energia. Sarà aumentata la capacità di “trasporto” di energia elettrica, generata dalle fonti rinnovabili, soprattutto nella regione nord-orientale del Brasile, dove è in corso la costruzione di alcuni parchi eolici e centrali solari.

La realizzazione del programma è molto importante anche sul piano sociale della lotta alla disoccupazione: in Brasile, un Paese con 217,7 milioni di abitanti, i senza lavoro sono 9,2 milioni di persone, ovvero l’8,7% della popolazione economicamente attiva. Il programma prevede la creazione di 37.000 nuovi posti di lavoro. Le opere infrastrutturali saranno realizzate in cinque Stati del Paese: Maranhao, Tocantins, Goias, Minas Gerais e Sao Paulo, mentre le nuove reti elettriche dovranno entrare in funzione a partire dal 2029.

C’è chi teme che l’investimento così consistente nella costruzione delle nuove linee elettriche minacci di aumentare le spese della popolazione per l’energia. Il ministro delle Miniere del Brasile, Alexandre Silveira, ha detto però che il Governo del presidente, Luiz Inácio Lula da Silva, sta preparando un provvedimento provvisorio per “riformare il settore elettrico”, rafforzare la transizione energetica e cercare rifornimenti energetici affidabili a un costo migliore. “Stiamo preparando delle misure per avere politiche chiare, necessarie per la sicurezza energetica. Non possiamo dimenticare che meno di due anni fa eravamo sull’orlo di un collasso energetico in Brasile, che è costato caro al governo brasiliano, quindi dobbiamo fare attenzione alla pianificazione”, ha dichiarato ai giornalisti il ministro Silveira.

Il Brasile e la Cina, insieme alla Russia, l’India e il Sud Africa, sono gli Stati-fondatori del gruppo internazionale dei BRICS e non si esclude che nei finanziamenti dei progetti infrastrutturali del presidente Lula possa essere coinvolta la Nuova Banca di Sviluppo (New Development Bank, NDB) di questo gruppo internazionale, che dal 1° gennaio del 2024 includerà anche l’Arabia Saudita, l’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti, l’Etiopia e l’Iran, mentre il neo presidente dell’Argentina, Javier Milei, starebbe ancora riflettendo  sull’opportunità di aderire ai BRICS.