Anche in Svizzera licenziamenti di massa

Il gruppo siderurgico lucernese “Swiss Steel” intende sopprimere in Europa circa 800 posti di lavoro

Dopo la Germania, dove la casa automobilistica Volkswagen ha annunciato drammatici tagli del personale, la stangata dei licenziamenti ha raggiunto la Svizzera, dove il gruppo siderurgico “Swiss Steel” intende sopprimere 800 posti di lavoro.

Profondi tagli nell’organico sono stati annunciati venerdì, 15 novembre, dal gruppo siderurgico svizzero, che versa in gravi difficoltà finanziarie: a breve verranno tagliati centinaia di posti di lavoro in Svizzera e in altri Paesi dell’Europa.

In Svizzera nello stabilimento di Emmenbrücke verranno soppressi 130 degli attuali 750 posti di lavoro: la riduzione riguarderà sia la produzione che le aree amministrative. In un comunicato stampa l’azienda ha scritto che la “fluttuazione naturale probabilmente non sarà sufficiente per raggiungere l’obiettivo e quindi prevede di dover dare un preavviso di licenziamento a 80 dipendenti”.

“La riorganizzazione a livello europeo è resa necessaria dalle attuali condizioni economiche e della persistente debolezza della domanda”, scrive l’azienda, che accanto alla “cancellazione degli impieghi il gruppo procederà anche con il riorientamento dell’intera organizzazione commerciale”. L’obiettivo è quello di “mettere in sicurezza” i siti produttivi in Svizzera, Germania e Francia, ha precisato “Swiss Steel”.