Senza centrali nucleari non sarà possibile rispettare i programmi di decarbonizzazione.
Il futuro della Serbia dipenderà in larga misura dalla strategia di sviluppo del settore energetico e il Paese balcanico sta valutando molto seriamente il passaggio all’energia nucleare. Ad annunciare questa svolta fondamentale è stato il ministro dell’Energia della Serbia, Dubravka Djedovic Handanovic (nella foto), secondo cui lo studio, volto a fornire informazioni chiave riguardo alla fattibilità del progetto “sarà completato già entro la fine di giugno del 2025”.
Il ministro ha sottolineato che Belgrado “sta riflettendo sulla fornitura di elettricità a lungo termine, su come decarbonizzare il settore energetico della Serbia e anche su come avere sufficiente energia di base, che attualmente viene ricavata dal carbone e dal gas”. Per Djedovic Handanovic il gas è un “combustibile di transizione”, cioè qualcosa che dovrebbe essere utilizzato finché non verrà effettivamente sostituito da altre fonti energetiche che emettono significativamente meno anidride carbonica: “L’energia del carbone – ha dichiarato il ministro – è qualcosa che, direi, la stragrande maggioranza del mondo sviluppato considera un problema da superare gradualmente. Tuttavia, nessuno dice come farlo in modo sostenibile”.
Djedovic Handanovic ha quindi sottolineato che l’energia nucleare “è un’opzione seria che richiede grande esperienza, tempo e investimenti”. La Serbia continuerà a fare affidamento sulle centrali idroelettriche, ma che senza un’energia di base, come quella nucleare, non sarà possibile garantire una sufficiente stabilità del sistema energetico. Il ministro serbo ha dichiarato che l’intero processo per la costruzione di una centrale nucleare “può durare dai 10 ai 15 anni”, soprattutto per i Paesi che hanno appena aderito a questo programma: “La Serbia ha già accordi con Paesi come la Russia, gli Stati Uniti e la Francia, ma ne firmerà anche di nuovi, soprattutto con la Corea del Sud, che è riuscita a costruire una centrale nucleare in soli dieci anni”, ha sottolineato infine Djedovic Handanovic.