L’attacco terroristico a Mosca, costato la vita a 115 persone tra cui almeno cinque bambini, mentre altre 145 sono rimaste gravemente ferite e stanno lottando per la vita in ospedali della capitale russa, ha fatto passare in secondo piano sui media globali i risultati del Consiglio Europeo, che si era concluso poche ore prima della carneficina nella sala da concerto “Crocus City Hall”, rivendicata dall’IS (Stato islamico).
Le reazioni delle cancellerie europee all’’attacco terroristico in Russia sono state improntate all’orrore per la carneficina ma anche alla prudenza. Bruxelles ha subito messo le mani avanti indicando che “non ci sono elementi che fanno ipotizzare un ruolo dell’Ucraina nell’attentato”. Lo stesso hanno detto le fonti della Casa Bianca, sottolineando che ancora il 7 marzo scorso la Russia aveva ricevuto un avvertimento da parte dell’intelligence americana riguardo ai possibili attacchi dei terroristi islamici.
Il Cremlino “ha preso nota” delle scarne e molto generali “condanne del terrorismo” che sono arrivate dall’Occidente, mentre pochi leader politici hanno “osato esprimere la propria solidarietà al popolo russo”. In Italia il leader della Lega e il vice premier, Matteo Salvini, ha scritto sul social X (ex Twitter): “Solidarietà mia e della Lega al popolo russo per lo sconvolgente attentato di oggi”. In una nota il presidente del M5s, Giuseppe Conte ha espresso “profondo cordoglio e ferma condanna per l’orrore che ha colpito Mosca e i cittadini russi. Il Movimento cinque stelle è vicino alle famiglie delle vittime e alle donne e agli uomini rimasti feriti da questo vile gesto terroristico”.
Per molti esperti russi la scelta del luogo dell’attacco terroristico è sembrata molto strana. Il centro “Crocus”, che oltre a una sala da concerto comprende alcuni centri commerciali e un centro fieristico, appartiene a una delle più influenti e ricche famiglie islamiche dell’Azerbaijan e porta il nome di uno dei più celebri cantanti azeri Muslim Magomaev.
Sabato le forze dell’ordine russe hanno annunciato di aver arrestato tutt’e quattro i presunti sospettati dell’attacco terroristico al “Crocus City Hall”, nella regione di Mosca. Inoltre sono stati arrestati altri 11 complici dei terroristi. Come ha dichiarato il presidente per la commissione per la politica dell’informazione della Duma di Stato, Aleksandr Khinshtein, “la Renault su cui viaggiavano i sospettati è stata scoperta di notte nei pressi del villaggio di Khatsun, nella regione di Bryansk (a poche decine di chilometri dal confine tra la Russia e il territorio ucraino, N.d.R.). L’auto non si è fermata su richiesta delle forze dell’ordine e ha cercato di scappare”. Durante l’inseguimento c’è stata una sparatoria e l’auto su cui viaggiavano i sospetti, si è ribaltata. “Un terrorista è stato arrestato sul posto, gli altri sono fuggiti nella foresta. Durante l’ispezione dell’automobile sono stati rinvenuti una pistola, un caricatore per un fucile d’assalto e passaporti di cittadini del Tagikistan. A seguito della perquisizione, un secondo sospetto è stato trovato e arrestato intorno alle 03:50. La ricerca degli altri continua, mentre le autorità mediche hanno dichiarato che il tragico bilancio delle vittime con molta probabilità “sarà destinato a crescere”. Di fronte ai centri medici di Mosca ci sono code di volntari, arrivato per donare sangue.
L’APPELLO DEL PRESIDENTE VLADIMIR PUTIN AI CITTADINI DELLA FEDERAZIONE RUSSA
Cari cittadini russi!
Mi rivolgo a voi in relazione a un atto terroristico sanguinoso e barbaro, le cui vittime sono state dozzine di persone pacifiche e innocenti: nostri compatrioti, inclusi bambini, adolescenti e donne. I medici ora combattono per la vita delle vittime, quelle che versano in gravi condizioni. Sono sicuro che faranno tutto il possibile e anche l’impossibile per preservare la vita e la salute di tutti i feriti. Parole speciali di gratitudine agli equipaggi delle ambulanze e delle eliambulanze, ai soldati delle forze speciali, ai vigili del fuoco, ai soccorritori che hanno fatto di tutto per salvare la vita delle persone, tirarle fuori dalle fiamme, dall’epicentro del fuoco e del fumo ed evitare perdite ancora maggiori.
Non posso ignorare l’aiuto dei comuni cittadini che, nei primi minuti dopo la tragedia, non sono rimasti indifferenti e hanno partecipato, insieme a medici ed agenti di sicurezza, fornendo i primi soccorsi e consegnando le vittime agli ospedali.
Forniremo l’assistenza necessaria a tutte le famiglie le cui vite sono state colpite da terribili disgrazie, ai feriti e alle vittime. Esprimo le mie più sentite e sincere condoglianze a tutti coloro che hanno perso i loro cari. Tutto il Paese, tutto il nostro popolo, piange con voi. Dichiaro il 24 marzo giorno di lutto nazionale.
A Mosca e nella regione di Mosca, in tutte le regioni del Paese, sono state introdotte ulteriori misure antiterrorismo e antisabotaggio. La cosa più importante ora è impedire che coloro che sono dietro questo bagno di sangue commettano un nuovo crimine.
Per quanto riguarda l’indagine su questo reato e gli esiti delle azioni investigative operative, allo stato attuale si può dire quanto segue. Tutti e quattro gli autori diretti dell’attacco terroristico, tutti coloro che hanno sparato e ucciso persone, sono stati trovati e arrestati. Hanno cercato di nascondersi e si sono diretti verso l’Ucraina, dove, secondo i dati preliminari, sul lato ucraino è stato preparato un corridoio per attraversare il confine di Stato. Sono state arrestate in totale 11 persone. Il Servizio di sicurezza federale russo e altre forze dell’ordine stanno lavorando per identificare e scoprire l’intera base complice dei terroristi: coloro che hanno fornito loro il trasporto, hanno delineato le vie di fuga dalla scena del crimine, hanno preparato depositi di armi e munizioni.
Ribadisco: gli organi investigativi e le forze dell’ordine faranno di tutto per stabilire tutti i dettagli del delitto. Ma è già evidente che ci troviamo di fronte non solo ad un attacco terroristico attentamente e cinicamente pianificato, ma anche ad uno sterminio di massa preparato e organizzato di persone pacifiche e indifese. I criminali hanno deciso con calma e determinazione di uccidere, di sparare a bruciapelo sui nostri cittadini, sui nostri figli. Proprio come un tempo i nazisti compivano massacri nei territori occupati, così hanno deciso di inscenare un’esecuzione spettacolo, un sanguinoso atto di intimidazione.
Tutti gli autori, gli organizzatori e i mandanti di questo crimine subiranno una punizione giusta e inevitabile. Chiunque siano, chiunque li guidi. Ripeto: identificheremo e puniremo tutti coloro che stanno dietro i terroristi, che hanno preparato questa atrocità, questo attacco alla Russia, al nostro popolo.
Sappiamo qual è la minaccia del terrorismo. Qui contiamo sull’interazione con tutti gli Stati che condividono sinceramente il nostro dolore e sono pronti a unire effettivamente le forze nella lotta contro un nemico comune, il terrorismo internazionale, con tutte le sue manifestazioni.
I terroristi, gli assassini e gli esseri disumani che non hanno e non possono avere una nazionalità devono affrontare un destino poco invidiabile: la punizione e l’oblio. Non hanno futuro. Il nostro dovere comune adesso, dei nostri compagni al fronte, di tutti i cittadini del Paese è quello di stare insieme in un’unica formazione. Credo che sarà così, perché niente e nessuno potrà scuotere la nostra unità e volontà, la nostra determinazione e coraggio, la forza del popolo russo unito. Nessuno potrà seminare semi velenosi di discordia, panico e divisione nella nostra società multietnica.
La Russia ha ripetutamente attraversato prove difficili, a volte insopportabili, ma è diventata ancora più forte. Sarà così anche adesso.