Brasile, le elezioni amministrative sono un referendum per Lula

Il 6 ottobre 156 milioni di brasiliani sono chiamati alle urne per eleggere i sindaci di 5569 municipi

Due anni dopo le presidenziali che hanno visto Lula da Silva tornare alla guida del Paese, il Brasile torna al voto per eleggere i sindaci dei 5569 municipi del paese. Per il presidente un importante test di metà mandato, in particolare alla luce del fatto che il suo consenso, secondo gli analisti, è in calo. La campagna elettorale è stata molto movimentata con numerosi episodi di tensione e violenza in varie aree del Paese.

Gli occhi sono puntati su San Paolo (oltre 12 milioni di abitanti, la municipalità più popolosa del Brasile e di tutto il Sud America). I sondaggi della vigilia riportati dall’ANSA vedono in testa il candidato progressista appoggiato da Lula, Guilherme Boulos con il 29% delle preferenze, ma Ricardo Nunes (sindaco uscente), supportato dall’ex capo di Stato conservatore Jair Bolsonaro sarebbe vicinissimo (26%) stessa percentuale è stata attribuita a Pablo Marcal, esponente di una formazione conservatrice/nazionalista, sempre con il 26%. Per essere eletti al primo turno serve il 50% al primo turno, altrimenti il ballottaggio fissato per il 27 ottobre. Il doppio turno è previsto per i 103 municipi brasiliani che hanno più di 200 mila elettori.
Anche a Rio de Janeiro sarebbe in vantaggio il progressista Eduardo Paes (sindaco uscente), sul bolsonarista Alexandre Ramagem, ex direttore dei servizi segreti.