BRICS: Putin propone di creare una nuova piattaforma di investimento

Il presidente della Cina, Xi Jinping: “Esigenza di riformare architettura finanziaria internazionale è sempre più evidente”

Vladimir Putin

Nel corso della riunione allargata dei BRICS a Kazan, nella repubblica russa del Tatarstan, il presidente Vladimir Putin ha denunciato l’uso del dollaro come arma di ricatto. Secondo il leader russo, che ha definito la moneta statunitense come “lo strumento più importante della finanza mondiale” i Paesi che utilizzano il dollaro come un’arma sbagliano: “L’uso del dollaro, lo strumento più importante nella finanza mondiale, come mezzo per raggiungere obiettivi politici, mina la fiducia in questa valuta e riduce le sue capacità”, ha sottolineato Putin, secondo cui la “Russia non abbandona il dollaro, ma si trova costretta a cercare le alternative”.

Putin ha anche proposto ai partner dei BRICS di creare al più presto una nuova piattaforma di investimento, che fornirebbe sostegno alle economie e agli investimenti nazionali. “Proponiamo di creare una nuova piattaforma di investimento dei BRICS che diventi un potente strumento per sostenere le nostre economie nazionali, oltre a fornire risorse finanziarie ai Paesi del Sud e dell’Est globali”, ha detto Putin, sottolineando che “in futuro i BRICS potranno creare meccanismi per risolvere le controversie nel commercio elettronico”.

Per quanto riguarda gli scambi di commodity all’interno del gruppo, il presidente russo ha dichiarato che gli Stati-membri dell’organizzazione “sono i leader mondiali in termini di produzione di cereali e legumi”. In questo contesto la Russia, presidente di turno dei BRICS, ha proposto di lanciare una borsa cerealicola dei BRICS che “contribuisca a formare indicatori equi dei prezzi del grano nel mondo”. La Russia è il leader assoluto mondiale nella produzione e nell’export del grano di vario tipo. Stando alle previsioni del ministero dell’Agricoltura della Russia quest’anno il raccolto cerealicolo sarà pari a 120 milioni di tonnellate, di cui 85 milioni di tonnellate sarà frumento.

In generale, Putin ha dichiarato che la quota dei Paesi BRICS nell’economia globale in termini di parità di potere d’acquisto supererà quella dei Paesi del G7 alla fine del 2024. “La quota dei Paesi BRICS per parità di potere d’acquisto alla fine del 2024 nel PIL globale sarà del 36,7%, e supererà sicuramente la quota dei Paesi del gruppo G7 che nel 2024 sarà leggermente superiore al 30 per cento”, ha detto il capo dello Stato russo, secondo il quale “l’onere cronico del debito nei Paesi sviluppati continua a crescere, la pratica delle sanzioni unilaterali, del protezionismo e della concorrenza sleale si sta espandendo e, come risultato diretto, c’è la frammentazione del commercio internazionale, del mercato degli investimenti diretti esteri, specialmente nei Paesi in via di sviluppo”.

Allo stesso tempo, le economie Brics mostrano resilienza a questi processi “grazie a politiche ragionevoli ed equilibrate”. Secondo il presidente russo, il commercio mondiale e l’economia globale stanno cambiando in modo significativo e i centri di attività si stanno spostando verso i mercati emergenti.

Per dare uno slancio al commercio tra i Paesi dei BRICS Putin ha suggerito di creare una piattaforma intergovernativa per garantire la concorrenza leale e una piattaforma separata dedicata al mercato di metalli preziosi e diamanti. Infine, Putin ha auspicato l’intensificazione della cooperazione in materia di finanze, tecnologie, medicina, logistica ed istruzione all’interno del gruppo.

I partecipanti del summit BRICS ascoltano il discorso di Lula

Da parte sua il presidente della Cina, Xi Jinping, ha dichiarato che “l’esigenza di riformare l’architettura finanziaria internazionale sta diventando sempre più evidente nell’attuale panorama internazionale”. Xi Jinping ha chiesto non solo ai Paesi dei BRICS, ma a tutti gli Stati del Sud Globale “sforzi utili, volti a potenziare la Nuova banca di sviluppo, controllata dai BRICS, e anche iniziative destinate a incentivare una migliore risposta del sistema finanziario internazionale alle mutevoli dinamiche dell’economia globale”.

Per il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, cha a causa di un “incidente domestico” sta partecipando ai lavori del 16-mo vertice dei BRICS in videoconferenza “è arrivato il momento di andare avanti nella creazione di metodi di pagamento alternativi per le transazioni tra i Paesi membri del gruppo”. Lula ha precisato però che per il momento “non si tratta si sostituire le divise nazionali con la moneta unica dei BRICS”, ma è necessario lavorare “affinché l’ordine multipolare che desideriamo si rifletta nel sistema finanziario internazionale”.

Il 1° di gennaio del 2025 il Brasile assumerà la presidenza di turno del BRICS. Lula ha dichiarato che il Paese latinoamericano è pronto a rilanciare la “vocazione” del blocco “nella lotta per un mondo multipolare e per relazioni meno asimmetriche tra i Paesi”. Secondo il presidente del Brasile i BRICS “non possono accettare l’imposizione di un ‘apartheid’ nell’accesso ai vaccini e ai medicinali, come avvenuto durante la pandemia, così come nello sviluppo dell’intelligenza artificiale”, esperienza che sta diventando “un privilegio di pochi”.

“Dobbiamo rafforzare le nostre capacità tecnologiche e favorire l’adozione di contesti multilaterali non esclusivi, in cui la voce dei Governi prevale sugli interessi privati”, ha sottolineato Lula, ricordando il peso dei BRICS nello sviluppo recente dell’economia mondiale, non corrisposto dall’architettura finanziaria globale, che continua ad assicurare flussi “alle nazioni ricche”. Dal punto di vista del presidente del Brasile “si tratta di un Piano Marshall al contrario, in cui le economie emergenti e in via di sviluppo finanziano i Paesi economicamente sviluppati”.

Infine i partecipanti del vertice dei BRICS a Kazan hanno adottato una dichiarazione finale che contiene valutazioni generali sulla situazione globale, nonché gli obiettivi di sviluppo del gruppo a lungo termine di tempo. Come ha detto Putin alla fine della riunione allargata dei BRICS “abbiamo preparato una dichiarazione finale che contiene valutazioni generali dello stato delle cose nel mondo, riassume i risultati della presidenza russa nei BRICS e definisce le linee guida per la cooperazione a lungo termine”, ha sottolineato Putin, secondo cui “la dichiarazione sarà inviata in forma di un documento congiunto anche alle Nazioni Unite”.

Vladimir Putin annuncia l'adozione della dichiarazione finale dei BRICS che sarà trasmessa anche all'ONU