Il partito di Bojko Borisov ha ottenuto il 26,4% dei consensi
Il partito conservatore GERB, guidato da Bojko Borisov, ex sindaco di Sofia, ha vinto le elezioni svoltesi in Bulgaria il 27 ottobre. Ma anche questa volta non sarà facile governare per la frammentazione dello spettro politico in un Paese che è alle settime elezioni in soli tre anni: anche questa volta sono 8 i diversi partiti che hanno superato la quota di sbarramento fissata al 4%.
La Commissione elettorale centrale della Bulgaria ha reso noti i risultati finali che vedono il GERB è in testa con 642.931 voti, pari al 26,4% dei consensi, seguito dalla coalizione “Continuiamo il cambiamento – Bulgaria democratica” (WCC-DB), che ha ricevuto 346.063 voti, pari al 14,2% dei consensi. “Rinascita” (Vazrazhdane) ha raccolto 325.468 voti (13,6%) dei consensi, mentre il Movimento per i diritti e le libertà – Nuovo inizio (fazione DPS-Peevski) ha ottenuto 281.366 voti, conquistando l’11,548%. Il Partito Socialista Bulgaro (BSP – Sinistra Unita) ha ottenuto il 7,6% con 184.403 voti, mentre l’Alleanza per i Diritti e le Libertà (DPS-Dogan) segue da vicino con il 7,5%. Quindi ecco Esiste un popolo (TISP) con il 6,8% dei consensi, Moralità, Unità, Onore (MECH) (4,6%), Grandezza (Velichie) è invece appena sotto la soglia del 4%: con 97.430 voti è ferma al 3,999%.
I 240 seggi della camera sono quindi ben frammentati e infatti gli analisti politici concordano sul fatto che anche questa volta, come nelle ultime sette tornate elettorali, i colloqui per creare una coalizione di governo saranno estremamente difficoltosi.