Espulsi sei diplomatici da entrambi i Paesi
Sono sempre più complicati i rapporti tra Canada e India. Il 14 ottobre il Canada ha espulso sei diplomatici indiani e l’India ha risposto dicendo ad altrettanti diplomatici canadesi di lasciare il Paese.
L’accusa da parte del primo ministro canadese Justin Trudeau riguarda “omicidi e atti violenti” che coinvolgerebbero gli agenti di Nuova Delhi e che sarebbero stati commessi in Canada. Il riferimento è alla persecuzione relativa ad alcuni canadesi di etnia sikh che fanno parte del movimento che persegue l’indipendenza del Khalistan, nel nord dell’India (Punjab) al confine col Pakistan.
L’India considera il movimento separatista sikh una minaccia alla sicurezza dello Stato ed è alla base delle continue tensioni con il Canada, accusato di ospitare “terroristi”. Nel paese nordamericano risiede infatti la più grande popolazione di Sikh al di fuori del Punjab, pari a circa il 2% della popolazione canadese. Nel giugno 2023 il leader del movimento separatista Hardeep Singh Nijjar (cittadino canadese) era stato assassinato aSurrey, in British Columbia e Trudeau aveva puntato il dito contro “agenti indiani”, fatto negato da Modi.
Le tensioni diplomatiche non dovrebbero in ogni caso avere un impatto immediato sui rapporti commerciali bilaterali, spiega Reuters citando alcuni funzionari dei due Paesi. Il commercio bilaterale tra India e Canada nell’ultimo anno fiscale è stato pari a 8,4 miliardi di dollari in leggero aumento sull’anno precedente. Il Canada esporta minerali, legumi, potassa, prodotti chimici industriali e pietre preziose e importa prodotti farmaceutici, apparecchiature elettriche ed elettroniche, perle e pietre preziose.