Ciononostante su base trimestrale le esportazioni sono cresciute dell’1,5% da gennaio a marzo. A Verona la Cina protesta contro “misure apertamente protezionistiche” adottate dalla Commissione europea.
Le guerre commerciali, indagini, accuse di dumping e barriere protezionistiche stanno danneggiando seriamente il commercio con l’estero della Cina, che a marzo ha visto diminuire le proprie esportazioni del 7,5% rispetto ai risultati, registrati nel corrispondente mese del 2023. Secondo i dati dell’Ufficio delle dogane della Cina http://english.customs.gov.cn/ , nel terzo mese dell’anno, la Cina ha esportato prodotti e servizi per 279,7 miliardi di dollari.
Questo risultato “si pone in controtendenza con la crescita combinata delle esportazioni pari al 7,1%, registrata nel periodo gennaio-febbraio del 2024”. E come ha scritto il quotidiano edito a Hong Kong “South China Morning Post” il dato “disattende le stime del fornitore cinese di dati finanziari ‘Wind’, che prevedeva per il mese di marzo un calo delle spedizioni verso l’estero pari al 2,1 per cento”.
Secondo gli analisti cinesi e internazionali “a incidere sulla performance è stata l’elevata base di confronto di marzo 2023, quando la Cina ha registrato una crescita delle esportazioni pari al 14,8%”. Lo conferma anche il fatto secondo cui su base trimestrale le esportazioni sono cresciute dell’1,5% da gennaio a marzo, rimbalzando dalla contrazione dell’1,2%, registrata da ottobre a dicembre 2023.
Per quanto riguarda l’import cinese nel mese di marzo le importazioni sono diminuite dell’1,9% su base annua, in controtendenza alla crescita combinata del 3,5%, registrata nei primi due mesi dell’anno 2024.
Intanto il ministro del Commercio della Cina, Wang Wentao, ha criticato aspramente le misure protezionistiche dell’Unione europea, perché “minano fiducia”. La Cina “guarda con perplessità” alle misure protezionistiche adottate dalla Commissione europea in settori come l’automotive e l’elettrico, atteggiamento che è in contraddizione con la sua vocazione a sostenere la transizione energetica e inoltre “mina la fiducia nella cooperazione”. Come ha dichiarato Wang al “Forum di dialogo imprenditoriale Italia-Cina”, in corso in questi giorni a Verona, “lascia perplessi che la Commissione europea abbia intrapreso azioni che bloccano la cooperazione nei settori così importanti per la transizione energetica”. Per Wang è molto difficile, impossibile quasi capire come Bruxelles “possa da un lato portare la bandiera dello sviluppo energetico e della transizione, mentre dall’altro adottare misure apertamente protezionistiche”.