Cina, aperta un’indagine su ostacoli al commercio da parte dell’UE

Un nuovo capitolo della querelle commerciale tra Unione eruopea e Cina che è stata inaugurata da Bruxelles relativamente alle auto elettriche cinesi. Queste, secondo la UE,  avrebbero goduto di aiuti di stato sleali, falsando la concorrenza, il che ha portato all’imposizione di dazi fino dal 37,5% sull’automotive di Pechino (da confermare nell’autunno 2024).

Il ministero del commercio cinese ha ora reso noto che sta esaminando se se le indagini dell’Unione Europea sulle imprese cinesi possono costituire delle “barriere commerciali”. La Cina aprirà così un’indagine su “sussidi” e le “barriere agli investimenti” contro l’Unione europea.

“Il ministero del Commercio sta indagando sulle pratiche dell’Unione Europea in materia di ostacoli al commercio e agli investimenti per le aziende cinesi”, si legge in un comunicato del ministero e si andrà a valutare se le imprese cinesi abbiano perso affari nel mercato dei 27 a causa delle indagini promsose dall’Europa.

L’indagine inauagurata il 10 luglio 2024 durerà fino al 10 gennaio 2025 con una possibile ulteriore estensione fino ad aprile. Secondo quanto riporta Reuters, tuttavia, nella dichiarazione del ministero non sono citate le auto elettriche ma prodotti relativi al trasporto ferroviario, all’energia eolica e fotovoltaica e alla sicurezza.