Cina e Filippine hanno raggiunto un compromesso su un atollo, conteso da decenni

Si tratta di una tregua, non di riconoscimento della sovranità

È scesa di un decimo di grado la temperatura della tensione tra la Cina e le Filippine nel Mar Cinese Meridionale. Domenica, 21 luglio i due Paesi asiatici hanno annunciato di “aver raggiunto un accordo diplomatico che dovrebbe porre fine agli scontri fra le due nazioni per la sovranità sul Second Thomas Shoal (oppure Reef)”, un atollo nel Mar Cinese Meridionale. L’atollo, rivendicato dalla Cina, è occupato sin dal 1999 dalle Filippine grazie alla presenza del relitto di una nave della Marina filippina, chiamata “Sierra Madre”, che viene usata dal Governo di Manila per reclamare la propria sovranità su quel tratto di mare.

Il testo dell’accordo non è ancora stato reso pubblico, ma secondo quanto riportato dall’agenzia stampa “Associated Press”, che ha citato “due funzionari filippini rimasti anonimi”, l’intesa tra Pechino e Manila “dovrebbe riguardare una tregua fra i due Paesi asiatici e non un riconoscimento di sovranità sull’atollo”.

Come ricorda la stampa filippina e internazionale “negli ultimi mesi il conflitto per il controllo dell’atollo era diventato molto acceso e intenso per coinvolgere addirittura gli Stati Uniti, legati alle Filippine da un Trattato di reciproca difesa che si applicherebbe anche in caso di attacchi stranieri contro le imbarcazioni filippine”. Nelle ultime settimane le navi da guerra cinesi avevano usato più volte cannoni ad acqua e manovre di blocco per impedire che cibo e altri rifornimenti raggiungessero i marinai della Marina filippina, costretti a vivere a bordo della “Sierra Madre” (ex nave da guerra degli USA, chiamata USS “Harnett County”) per impedire che la Cina la rimuova. Nel peggiore degli scontri, avvenuto il 17 giugno, le autorità cinesi a bordo di motoscafi avevano ripetutamente speronato due imbarcazioni della Marina filippina e le avevano poi sequestrate, causando, secondo un comunicato del Governo filippino, “diversi feriti”.

Sierra Madre