Cina: il plenum del Partito comunista cerca le risposte alle sfide del 21° secolo

Al centro dei dibattiti ci sono l’economia e l’autosufficienza tecnologica della Cina

Xi Jinping

È in corso a Pechino da lunedì 15 a giovedì 19 luglio il Terzo plenum a porte chiuse del Comitato centrale del Partito comunista della Cina, nel corso del quale verranno stabilite le priorità politiche ed economiche per lo sviluppo accelerato del gigante asiatico dei prossimi quattro anni.

Secondo le scarni pubblicazioni dell’agenzia ufficiale cinese “Xinhua” in quattro giorni di dibattiti rigorosamente a porte chiuse “si stabiliranno le politiche economiche dei prossimi anni”. I vertici del Partito comunista cinese intendono “continuare a migliorare e sviluppare il sistema socialista con caratteristiche cinesi e promuovere la modernizzazione del sistema di governance statale e delle capacità di gestione”, ha scritto “Xinhua”, secondo cui è stato anche annunciato che la “Cina completerà la costruzione di un’economia socialista di mercato di alto livello entro il 2035”.

Il plenum avrebbe dovuto tenersi lo scorso autunno, prima di subire un ritardo mai chiarito. Secondo gli analisti internazionali la sensazione è che “servisse più tempo per trovare una linea comune sulle misure economiche”.

I lavori del plenum sono stati anticipati dalle pubblicazioni dei dati economici positivi, ma ancora “non sufficientemente rilevanti”. Così, nel secondo trimestre del 2024, il PIL della Cina è cresciuto del 4,7%, ovvero in calo rispetto al 5,3% del primo trimestre e sotto l’obiettivo minimo di crescita fissato dal Partito comunista per il 2024 “intorno al 5 per cento”. In questo contesto ci si aspettano delle misure di stimolo soprattutto per rilanciare i consumi interni, che dopo la crescita del 3,7% a maggio, in giugno hanno registrato un aumento piuttosto scarso del 2%.

Una seduta speciale sarà dedicata al tema di “autosufficienza tecnologica della Cina”, che deve far fronte alle sanzioni e ritorsioni, imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione europea all’export tecnologico cinese. Come hanno riconosciuto i vertici politici della Cina “la crescita economica del Paese dipende ancora in maniera esagerata dalle esportazioni”, come ha dimostrato il loro aumento dell’8,6% a giugno, di fronte a un calo del 2,3% delle importazioni.

Nelle settimane precedenti al Terzo plenum, il presidente della Cina, Xi Jinping,  ha lanciato una nuova formula che prevede la messa in funzione delle “nuove forze produttive”. In sostanza il partecipanti del Plenum dovranno identificare le “fonti di crescita di nuova generazione”. Non sarà sbagliato affermare, che Xi Jinping stia puntando sulle tecnologie innovative dai microchip, all’intelligenza artificiale e all’industria tecnologica “verde”. Inoltre i vertici del Partito comunista cinese dovranno trovare un modo per proteggere dalle restrizioni occidentali le industrie dei veicoli elettrici e dei pannelli solari ,che si trovano alla base di un nuovo modello di sviluppo moderno e altamente tecnologico di alta qualità.

Infine, secondo le indiscrezioni che si leggono tra le righe dei giornali cinesi, sono possibili alcune nomine politiche. Dopo l’espulsione dal Partito dei due ex ministri degli Esteri e della Difesa, Qin Gang e Li Shangfu, da non escludere la promozione a ministro degli Esteri di Liu Jianchao, figura chiave della campagna anticorruzione di Xi Jinping.