Nel 2024 la Cina ha esportato più di 3,5 milioni di robot industriali di vario tipo per un valore totale di 1,15 miliardi di dollari
L’industria cinese dei robot umanoidi sta crescendo ai ritmi vertiginosi e sta per sbarcare nei mercati di molti Paesi del mondo. La start-up cinese “AgiBot”, con sede a Shanghai, ha stipulato un accordo di collaborazione con il Kazakhstan per aprire nell’Asia Centrale il primo centro che sarà dedicato per l’intero alla “robotica umanoide”.
Come scrive il quotidiano di Hang Kong “South China Morning Post”, “l’intesa tra l’azienda cinese e il ministero dello Sviluppo digitale, l’Innovazione e l’Industria aerospaziale del Kazakhstan è stata raggiunta durante il forum Digital Almaty 2025, tenuto dal 31 gennaio al primo febbraio”.
In base all’accordo “AgiBot” costituirà una joint venture con un partner locale del Kazakhstan, dopodiché verrà costruito uno stabilimento hi-tech per la produzione di robot, un centro per l’elaborazione dei massi di dati (data center) da utilizzare per l’“addestramento” dei sistemi robotizzati e anche un centro di ricerca e sviluppo.
Il Kazakhstan, la più grande e industrialmente sviluppata repubblica ex sovietica dell’Asia Centrale, vuole diventare un “attore attivo nell’ecosistema globale dell’intelligenza artificiale (IA)” e “invita gli altri Paesi a collaborare in vari ambiti, dalla ricerca scientifica all’elaborazione di standard etici”. Inoltre per il Kazakistan, la mossa si allinea con la recente spinta ad attrarre investimenti stranieri, nel tentativo di diversificare l’economia al di là dello sfruttamento delle risorse naturali, concentrandosi sull’intelligenza artificiale, sulla produzione, sull’energia verde e su altri settori emergenti.
“AgiBot” è una start-up fondata nel febbraio del 2023 da Peng Zhihui, ex ingegnere del gigante tecnologico cinese “Huawei Technologies”. L’azienda è specializzata nello sviluppo di robot antropomorfi da utilizzare in ambito domestico e industriale. Nel 2024 lo stabilimento di “AgiBot” di Shanghai ha prodotto 1.000 robot umanoidi.
“La partnership con un’azienda avanzata come ‘AgiBot’ è un’importante pietra miliare nella storia dell’industria robotica del Kazakistan”, ha dichiarato Zhaslan Madiyev, ministro dello Sviluppo digitale, l’Innovazione e l’Industria aerospaziale del Kazakhstan (nella foto), sottolineando che la cooperazione tra i due Paesi vicini “non solo aiuterà a lanciare una struttura in uno dei rami più promettenti dell’ingegneria meccanica, ma rafforzerà anche le competenze locali e creerà un centro nazionale di competenza nella robotica”.
In questo ambito “AgiBot” si è impegnata a collaborare con le università del Kazakhstan a progetti di ricerca e presenterà i suoi prototipi presso l’Alem AI International Centre della capitale Astana. Il progetto sarà finanziato dal fondo kazakho “Qazaqstan Investment Corporation” e da “EwPartners”, una società d’investimento sostenuta dal fondo sovrano dell’Arabia Saudita.
Il Kazakistan sta sviluppando molto attivamente il proprio settore informatico costruendo una rete globale di hub tecnologici, con nuovi uffici negli Stati Uniti, nel Regno Unito, nell’Arabia Saudita e anche a Singapore.
Nel marzo dello scorso anno, il Kazakistan si è rivolto agli Stati Uniti con la proposta di rafforzare la cooperazione volta a esplorare l’uso della tecnologia dell’intelligenza artificiale per ottimizzare i processi della prospezione geologica e dell’estrazione di minerali preziosi, dal petrolio, al gas naturare, all’oro e ai metalli di terre rare.
Come sottolinea il quotidiano di Hong Kong “l’industria dei robot umanoidi rappresenta uno dei settori in rapida crescita della Cina, insieme ai veicoli elettrici e all’intelligenza artificiale”. Secondo “South China Morning Post” gruppo di robot danzanti, prodotti da un’altra start-up cinese, “Unitree Robotics”, ha attirato molta attenzione durante il Gala del Festival di Primavera (Capodanno cinese), una manifestazione televisiva annuale cinese seguita da oltre 1 miliardo di spettatori in tutto il mondo (foto sotto).
L’anno scorso la Cina ha esportato più di 3,5 milioni di robot industriali di vario tipo per un valore totale di 1,15 miliardi di dollari, con un aumento rispetto al 2023 del 33% in termini di quantità e del 44,5% in termini di denaro. I robot cinesi vengono impegnati con successo in vari settori dalla chirurgia, all’industria metalmeccanica e alla produzione di semiconduttori. “Nel 2024 la banca statunitense Goldman Sachs ha rivisto più di sei volte le sue previsioni riguardo alla crescita dell’industria cinese dei robot umanoidi, che secondo gli analisti americani dovrebbe raggiungere quota di 38 miliardi di dollari entro il 2035, rispetto alla stima iniziale pari a soli 6 miliardi di dollari”. Ha sottolineato il quotidiano cinese.
Diverse aziende cinesi, tra cui “Unitree Robotics”, “Leju Robotics”, “Xpeng” e “Xiaomi”, sono considerate all’avanguardia del settore dei robot umanoidi a livello globale, dove competono alla pari con “Optimus” di Tesla, con “Digit” di Amazon e con “1X Technologies”, finanziata da OpenAI. In questo contesto le aziende cinesi stanno rafforzando la propria presenza nelle catene di fornitura dei robot umanoidi: a giugno del 2024 la “Kedali Industry”, un’azienda innovativa con sede nell’hub tecnologico cinese di Shenzhen, ha stretto malgrado le divergenze politiche una partnership strategica con due aziende taiwanesi per lanciare una joint venture specializzata nella produzione di sofisticati componenti per robot umanoidi.