Cina: riserve valutarie e auree in aumento

In settembre le riserve auree della Cina ammontavano a 72,8 milioni di once

Nitesh Shah

In settembre del 2024 le riserve valutarie della Cina sono aumentate rispetto ai risultati del mese di agosto dello 0,86%, salendo dai 3.288 miliardi di dollari a quota da record pari a oltre 3.316 miliardi di dollari. Come ha precisato l’Amministrazione statale cinese dei cambi l’aumento delle riserve valutarie è stato possibile grazie all’effetto “combinato” della conversione valutaria e alle “variazioni nei prezzi delle attività”.

Sempre a settembre le riserve auree della Cina “sono aumentate notevolmente in termini di denaro grazie alle recenti impennate delle quotazioni dell’oro”. Alla fine del mese scorso, le riserve auree della Cina ammontavano a 72,8 milioni di once (2.264,33 tonnellate) – stabili per il quinto mese consecutivo – mentre il valore delle riserve auree denominato in dollari, tuttavia, è salito dai 182,98 miliardi di dollari della fine di agosto ai 191,47 miliardi di dollari alla fine del mese scorso.

Il taglio sui tassi d’interesse operato dalla Federal Reserve (FED) statunitense, le tensioni geopolitiche e la robusta domanda dell’oro da parte delle banche centrali dei molti Paesi del mondo hanno fatto rimbalzare quest’anno il prezzo dell’oro di circa il 28 per cento. Nel 2023 la Banca centrale della Cina (PBOC) è stata il più grande acquirente ufficiale di oro a livello globale. Gli acquisti da parte della Cina erano proseguiti per 18 mesi consecutivi fino al maggio del 2024 dopo di che la PBOC ha sospeso la corsa al “metallo giallo” a causa dei prezzi elevati.

“Con l’aumento dei prezzi dell’oro, la PBOC continua a posticirare i nuovi acquisti. Riteniamo che la banca centrale della Cina voglia acquistare più oro, ma che stia aspettando un ‘punto di ingresso’ più interessante”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters, Nitesh Shah (nella foto), stratega capo delle materie prime della società di consulenza finanziaria londinese “Wisdom Tree”.

“Tuttavia – ha notato inoltre Nitesh Shah – con i tassi d’interesse globali in calo e le tensioni geopolitiche in aumento, sembra che si debba aspettare un po’ di tempo per un calo dei prezzi. Considerata la nostra previsione di un aumento dei prezzi a oltre 3.000 dollaro/oncia l’anno prossimo, la Banca centrale cinese potrebbe prendere in considerazione la possibilità di ripartire con gli acquisti ancora prima della fine del 2024”.