Invece di andare alla conferenza in Svizzera, il ministro degli Esteri della Turchia, parteciperà da “ospite d’onore” alla riunione ministeriale dei Paesi del gruppo BRICS in Russia
Si sgretola il fronte dei partecipanti della cosiddetta “conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina”, che si svolgerà il 15-16 giugno al Bürgenstock, in Svizzera. Gli organizzatori hanno riconosciuto che di oltre 160 Paesi invitati, la presenza è stata “confermata in via preliminare” da meno di 70 Stati del mondo.
L’ultima a dire di “no” è stata la Turchia che tramite la sua rappresentanza diplomatica a Berna ha annunciato a pochissimi giorni dall’inizio dell’evento, che il Governo turco “deve ancora decidere se partecipare o meno alla conferenza”. La Svizzera è rimasta molto delusa, perché la “Turchia rappresenta un attore fondamentale negli sforzi internazionali per una composizione del conflitto”.
Invece Ankara ha annunciato che il ministro degli Esteri della Turchia, Hakan Fidan, parteciperà come “ospite d’onore” alla conferenza ministeriale dei Paesi del gruppo BRICS, che si terra nella città industriale russa di Nizhnij Novgorod, dal 10 all’11 di giugno. La Russia ha apprezzato altamente la decisione della Turchia di aderire al gruppo globale che dal 1° di gennaio 2024 è composto del Brasile, della Russia, dell’India, della Cina, del Sudafrica, e anche dell’Egitto, dell’Iran, degli Emirati Arabi Uniti, dell’Arabia Saudita e dell’Etiopia.
Come scrive la stampa svizzera “da rilevare che l’invito è stato declinato dalla Cina”, secondo cui l’organizzazione della conferenza “non è ancora all’altezza delle esigenze” di Pechino e delle “aspettative della comunità internazionale”. Pechino ha denunciato la decisione degli organizzatori di non invitare la Russia, che il 5 giugno ha annunciato che la Svizzera “si sta allontanando dalla sua politica di neutralità poiché non ha invitato la Russia alla sua prossima conferenza sulla risoluzione del conflitto ucraino”. Per il portavoce presidenziale russo, Dmitrij Peskov “la Svizzera non è più un Paese neutrale”. Anche all’interno del mondo politico della Confederazione elvetica cresce il malcontento per la posizione, assunta da Berna nei confronti della Russia. L’influente partito svizzero Unione democratica di centro (UDC) ha chiesto alle autorità a invitare la Russia alla conferenza di pace sull’Ucraina e a garantire che questo evento non si trasformi in “una conferenza unilaterale di propaganda e armamento”. Nel corso di un sondaggio d’opinione, organizzato dall’agenzia svizzera “Dialogo” il 54% degli intervistati ha dichiarato che la conferenza di Bürgenstock sarà “uno sforzo inutile”.