Il gesto simbolico è l'ennesimo segnale di crescente nervosismo tra Pyongyang e Seoul
Nessuno poteva passare da quelle strade che collegano Nord e Sud della Corea e che passano attraverso il confine situato lungo il 48 esimo parallelo. Ma le esplosioni del 15 ottobre 2024 che le hanno fatte saltare in aria a nord del confine sono un gesto simbolico che descrive come i rapporti tra Corea del Nord e Corea del Sud si stanno costantemente deteriorando. Seoul ha risposto esplodendo alcuni colpi di avvertimento.
Nel 2018, Kim Jong-un incontrò più volte Donald Trump e in segno di pace piantò un albero con l’allora presidente del sud, Moon Jae-in, nella zona demilitarizzata. Sei anni ma sembra passato un secolo. Nel frattempo Kim avrebbe (il Nord non lo ha mai ufficializzato) distrutto l’arco della riunificazione di Pyeongyang e cancellato dalla costituzione l’esistente richiamo a una futura unificazione pacifica tra le due Coree.
“È deplorevole che la Corea del Nord abbia ripetutamente un comportamento così regressivo”, ha spiegato il portavoce del ministero Koo Byoung-sam, secondo quanto riporta Reuters, definendo il gesto “altamente anormale”.
Secondo quanto riporta Korea Herald i danni sono stati solo superficiali, a confermare il fatto che il gesto è sostanzialmente simbolico. “Sembra che la Corea del Nord stia cercando di ottenere diversi effetti, come ad esempio segnalare agli Stati Uniti o al Comando delle Nazioni Unite di mediare l’escalation in corso con la Corea del Sud” ha spiegato funzionario del Joint Chiefs of Staff (JCS, i capi dell’esercito sudcoreano).
Nell’ultima settimana la tensione era cresciuta ulteriormente con il Nord che accusava Seoul di un lancio di droni che hanno sparso numerosi volantini contro Kim Jong-un. Kim Yo Jong, la potente sorella del leader nordcoreano aveva avvertito che un ulteriore lancio di droni sarebbe stato “pagato a caro prezzo”.
Sulla questione è intervenuta la Cina con un commento la portavoce del ministero degli Esteri: “Le tensioni nella penisola non sono utili agli interessi comuni di tutte le parti e la priorità è quella di evitare un’ulteriore esclalation del confronto”, sottolineando che la posizione di Pechino è invariata ed è quella del “mantenimento della pace e della stabilità nella penisola e della promozione di una soluzione politica alla questione”.