Il 5 marzo le autorità ecuadoriane avevano fatto irruzione nell'ambasciata messicana per arrestare il vicepresidente Jorge Glas
Rapporti diplomatici interrotti tra Messico ed Ecuador dopo he la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito dove era rifugiato l’ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas.
Glas, che era stato vicepresidente dell’Ecuador dal 2013 al 2017, era stato accolto dall’ambasciata messicana di Quito già dallo scorso dicembre; lì si era rifugiato dopo che era stato spiccato un mandato d’arresto per presunti reati di corruzione. Alla richiesta del presidente dell’Ecuador Daniel Noboa che fosse riconsegnato alle autorità locali, il Messico aveva risposto dando asilo politico a Glas.
“Dopo consultazioni con il presidente Andrés Manuel López Obrador, di fronte alla flagrante violazione della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e alle ferite subite dal personale diplomatico messicano in Ecuador, il Messico annuncia l’immediata rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, il personale diplomatico del Messico in Ecuador lascerà immediatamente il Paese”, ha dichiarato il ministro degli Esteri messicano Alicia Bárcena attraverso il social network X e ha anche annunciato che il Messico presenterà ricorso alla Corte internazionale dell’Aja, per denunciare le violazioni del diritto internazionale da parte dell’Ecuador.
I rapporti tra Messico ed Ecuador erano già in precedenza ai minimi termini, già nella giornata precedente l’incursione l’ambasciatrice messicana Raquel Serur era stata dichiarata “persona non gradita” dopo che il presidente messicano Obrador a proposito delle ultime elezioni in Ecuador, in particolare sull’omicidio del candidato Fernando Villavicencio e le relative conseguenze che il delitto avrebbe acuto nelle elezioni poi vinta da Daniel Noboa. “Nelle elezioni in Ecuador la candidata progressista (Luisa Gonzalez, ndr) aveva 10 punti di vantaggio – aveva detto Obrador – quando un candidato critico nei suoi confronti è stato improvvisamente assassinato”.