Croazia al voto per eleggere un nuovo Parlamento

Scontro tra il premier europeista Plenkovic e la coalizione, guidata dal partito Socialdemocratico del presidente della Croazia, Zoran Milanovic

Circa 3,8 milioni di aventi diritto al voto in Croazia sono stati chiamati mercoledì 17 aprile alle urne per eleggere i 151 deputati del Parlamento croato (Sabor). Le elezioni legislative precedenti si svolsero circa quattro anni fa, nel luglio del 2020. In Croazia il giorno delle elezioni è stata proclamato “non lavorativo” e i 6.500 seggi elettorali resteranno aperti dalle 7 del mattino e fino alle ore 19.

Come ha precisato la Commissione elettorale centrale della Croazia dei 151 deputati, 140 saranno eletti nelle 10 circoscrizioni elettorali del Paese balcanico. Tre deputati saranno eletti dai cittadini croati residenti all’estero, mentre gli otto rimanenti rappresenteranno le minoranze etniche. Sulla regolarità del voto vigileranno circa 5.400 osservatori croati e internazionali.

Stando ai risultati dei sondaggi d’opinione la coalizione guidata dal partito conservatore Unione democratica croata (HDZ), guidato dall’attuale primo ministro, Andrej Plenkovic, al governo dal 2016, dovrebbe conquistare la parte principale delle preferenza degli elettori, senza però riuscire ad avere la maggioranza per governare. Durante i comizi preelettorali Plenkovic  ha chiesto gli elettori la fiducia per un terzo mandato consecutivo, enfatizzando i successi della politica estera del suo Governo, tra cui l’ingresso della Croazia nel 2023 nello spazio Schengen e nell’eurozona. Plenkovic, ampiamente considerato come “devoto europeista”, ha scelto come slogan della propria campagna elettroale “stabilità, sicurezza e sviluppo”.

La seconda più importante forza politica della Croazia, il partito Socialdemocratico (SDP), all’opposizione da 8 anni e storico rivale dell’HDZ, accusa Plenkovic di “corruzione e nepotismo” e ha basato la pria campagna elettorale sulle promesse di avviare una lotta senza quartiere contro la corruzione, e di alzare salari e pensioni. I socialdemocratici guidano la coalizione chiamata “Rijeka Pravde” (Fiume della verità), appoggiata dal presidente in carica, Zoran Milanovic, che ha addirittura dichiarato di volersi candidare a primo ministro, ma ha abbandonato l’idea dopo il verdetto negativo della Corte costituzionale. Milanovic, che era già stato premier della Croazia dal 2011 al 2016, si trova sulle posizioni antieuropeiste. Il presidente ha criticato il sostegno di Bruxelles all’Ucraina in seguito all’inizio del conflitto con la Russia.