Danimarca: 14,6 miliardi di corone per rafforzare le difese settentrionali anti Trump

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, propone alla Danimarca di “affrontare insieme la minaccia della Russia nel Mar Baltico”

Troels Lund Poulsen

L’insediamento alla Casa Bianca del 47mo presidente statunitense, Donald Trump, ha messo sotto i riflettori le profonde divisioni all’interno del blocco militare della NATO. La Danimarca ha annunciato che spenderà 14,6 miliardi di corone, ovvero 2,05 miliardi di dollari, “per rafforzare la sicurezza nell’Artico e nel Nord Atlantico”. In parole povere, il Governo danese vuole armarsi contro gli USA, il fondatore e l’alleato dominate della NATO, dopo che Trump ha continuato a insistere nell’affermare di “voler acquisire la Groenlandia per garantirne la sicurezza degli Stati Uniti”.

“Il livello di minaccia nell’Artico e nel Nord Atlantico è aumentato. Dobbiamo quindi rafforzare significativamente la presenza difensiva in queste regioni”, ha affermato il ministro della Difesa danese, Troels Lund Poulsen (nella foto) in una dichiarazione, aggiungendo che il programma, condiviso con i principali partiti politici danesi, è stato sviluppato in “stretta collaborazione” con la Groenlandia e le Isole Faroe, i due territori autonomi danesi. “L’acquisizione di nuove navi artiche è una priorità fondamentale. Sono molto importanti per la sicurezza dei groenlandesi”, ha spiegato Vivian Motzfeldt, responsabile degli Affari Esteri del Governo della Groenlandia, in una conferenza stampa con il ministro danese.

Per gli Stati Uniti quella della Danimarca, un Paese con meno di 6 milioni di abitanti, “è una decisione patetica e ridicola”. Per Washington, che si aspetta da Copenaghen un approccio “ragionevole e costruttivo” basta guardare la mappa geografica per capire dove si trova la Danimarca e dove si trova la Groenlandia che i danesi vogliono “difendere”. La Groenlandia, che a fronte della sua grande estensione ha una popolazione di appena 56.000 abitanti, è ormai apertamente nel mirino dell’amministrazione Trump. La strategia del neopresidente punta a vari obiettivi: dal potenziale legato a risorse naturali, fino al controllo di una rotta commerciale dell’Artico che si teme possa finire sotto il controllo della Russia e della Cina.

La povera piccola Danimarca si è trovata tra i cuneo degli States e il martello della madre Russia, che non intende tollerare il controllo del Mar Baltico dai Paesi della NATO. A soffiare sul fuoco è stato il cancelliere tedesco uscente, Olaf Scholz, che durante un colloquio martedì, 28 gennaio, con il premier danese, Mette Frederiksen, ha invitato il Governo di Copenaghen “ad affrontare insieme la minaccia rappresentata dalla Russia nel Mar Baltico”. Per Scholz “bisogna rafforzare il pilastro europeo della NATO e aumentare ulteriormente la spesa per la difesa”, che già nei prossimi anni potrebbe raggiungere l’impensabile 5% del PIL dei Paesi europei.