La sicurezza energetica continua a suscitare le preoccupazioni del Governo del Paese nordafricano. Grande speranza per l’apertura della centrale nucleare costruita dai russi.
Il debito estero dell’Egitto è sceso di 111 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2024, attestandosi a 155,09 miliardi di dollari alla fine dell’anno scorso. Secondo una nota del ministero delle Finanze egiziano “l’Egitto ha una visione per un tetto al prestito estero e l’emissione obbligazionaria, volta a estendere la durata del debito”. Da parte sua il primo ministro egiziano, Mustafa Madbouly (nella foto), ha detto che queste politiche hanno permesso di “riportare il debito estero in percentuale del PIL a livelli di sicurezza, mentre il Governo vorrebbe riuscire a ridurlo tra l’1,5 e i 2 miliardi di dollari all’anno”.
Uno dei capitoli spesa de Il Cairo è l’energia. Mentre i vicini del Medio Oriente, tra cui gli Emirati Arabi Uniti, investono nelle centrali “verdi”, eoliche e solari in Egitto, molta speranza è attribuita alla messa in funzione della centrale nucleare di Dabaa, costruita dalla società statale russa, Rosatom, al primo posto per il numero delle centrali nucleari costruite in tutto il mondo.
Al 6 di aprile la realizzazione del progetto di costruzione della centrale nucleare di Dabaa, sulle coste del Mediterraneo, nel nord dell’Egitto, è stato completato al 21,4%. Il Governo di Madbouly ha presentato al Parlamento egiziano un rapporto trimestrale secondo cui “lo sviluppo dell’impianto di Dabaa rientra nella strategia dell’esecutivo di promuovere l’uso pacifico dell’energia nucleare”. Il Governo ha inoltre confermato l’aumento della capacità delle centrali solari del settore privato di circa 200 megawatt, nell’ambito del piano volto a diversificare le fonti di produzione di elettricità e a realizzare la strategia di sviluppo sostenibile