L’accordo tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco ha fatto crescere le quotazioni dei bond internazionali dell’Egitto.
Nel 2027 dopo la messa in funzione di alcuni ricchi giacimenti offshore, l’Egitto potrebbe tornare a essere un esportatore di gas naturale. Come ha dichiarato il primo ministro egiziano, Mustafa Madbouli (nella foto), la produzione di gas naturale tornerà ai suoi standard entro il prossimo giugno dopodiché nel Paese nordafricano non ci dovranno più essere le interruzioni di corrente.
Attualmente per soddisfare il fabbisogno di combustibile delle centrali elettriche l’Egitto deve importare notevoli quantità di gas naturale da Israele. Intanto dopo l’annuncio del raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, sono cresciute le quotazioni delle obbligazioni egiziane, denominate in dollari e scambiate sulle borse internazionali. Secondo i dati, pubblicati dall’agenzia stampa Reuters, il “credit default swap a un anno, che ha la funzione di trasferire il rischio di credito come strumento di copertura, è sceso al 3,19%, rispetto al 3,54% delle contrattazioni precedenti all’annuncio del deal tra Israele e Hamas”. Il costo dei contratti assicurativi a 5 anni è sceso a quota del 5,41%, rispetto al 5,74 per cento.
L’accordo per il cessate il fuoco “riduce in una certa misura il rischio geopolitico, anche se per il momento bisogna ancora capire per quanto potrebbe durare il cessate il fuoco”, ha dichiarato alla Reuters Michael Brown, senior research strategist della società finanziaria “Pepperstone” di Londra.