In Egitto è arrivata la nave italiana “Saipem 10000” per iniziare i lavori di trivellazione presso il giacimento di gas naturale di Zohr, nel Mediterraneo Orientale.
La compagnia petrolifera “Dragon Oil” degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato una nuova scoperta di petrolio in Egitto, nel sito offshore “East Crystal-1” nell’area della concessione del Golfo di Suez, con le riserve stimate in oltre 8 milioni di barili di greggio.
In un comunicato stampa congiunto tra il ministero del Petrolio e delle Risorse Minerarie egiziano e la compagnia petrolifera emiratina, che opera in Egitto tramite la joint venture “GupCo”, i “test del primo pozzo hanno rivelato la disponibilità di greggio, sufficiente per una produzione giornaliera di oltre 2.000 barili, mentre lo strato sottostante è ancora in attesa di essere analizzato, aprendo così il potenziale per un aumento della produzione”.
Per poter avviare l’estrazione industriale “GupCo” trivellerà altri due pozzi, che “potranno aggiungere più di 5.000 barili alla produzione giornaliera, rafforzando ulteriormente gli sforzi per ripristinare e incrementare la produzione dei vecchi giacimenti nel Golfo di Suez, che hanno subito un naturale declino della produttività negli ultimi anni”.
L’Egitto cerca di aumentare la propria produzione di idrocarburi sullo sfondo di una crescente concorrenza da parte di altri Paesi arabi. Per esempio nei prossimi cinque anni l’Iraq punta ad aumentare la produzione di petrolio dagli attuali 4,6 milioni di barili a circa 7 milioni di barili al giorno.
In questo ambito il Governo egiziano conta molto sulla cooperazione con l’Italia, le cui aziende dispongono di tecnologie e di attrezzature uniche ed avanzate per lavorare nelle zone offshore. Sabato, 1° febbraio, la nave italiana da trivellazione “Saipem 10000” (nella foto) è arrivata nelle acque egiziane per iniziare i lavori sul giacimento di gas naturale di Zohr, a nord di Port Said, nel Mediterraneo Orientale. Come è stato annunciato dal ministero del Petrolio egiziano, l’imbarcazione inizierà a perforare nuovi pozzi utilizzando le tecnologie moderne in acque profonde del giacimento. “C’è l’impegno a riprendere i piani di sviluppo del giacimento concordati tra il ministero del Petrolio e l’operatore italiano ENI per iniziare a perforare nuovi pozzi nei primi tre mesi del 2025, per aumentare i tassi di produzione di gas naturale dal giacimento di Zohr”, sottolineato ai media egiziani un rappresentante del Governo de Il Cairo.