Entro il 2030 il volume degli scambi bilaterali e l’espansione del portafoglio di investimenti tra gli Emirati Arabi e l’Uzbekistan dovrà salire a quota 50 miliardi di dollari.
Gli Emirati Arabi Uniti e la repubblica centroasiatica ex sovietica dell’Uzbekistan hanno elevato le loro relazioni al rango di partenariato strategico. La decisione è stata annunciata dopo l’incontro ad Abu Dhabi tra il presidente degli Emirati Arabi, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan e l’omologo uzbeko, Shavkat Mirziyoyev (nella foto), che si trova nel Paese arabo in occasione della Settimana della sostenibilità di Abu Dhabi.
I colloqui hanno riguardato lo sviluppo delle relazioni di amicizia e di cooperazione tra gli Emirati Arabi e l’Uzbekistan, con particolare attenzione ai settori della politica, economia, commercio, investimenti, innovazione, cultura e sfera umanitaria. I due leader hanno sottolineato i “legami storici, le tradizioni comuni e i valori condivisi tra i popoli degli Emirati Arabi e dell’Uzbekistan, uniti anche dalla fede islamica”.
Negli ultimi anni, il volume degli scambi commerciali, degli investimenti e delle società miste tra i due Paesi è cresciuto significativamente. Si sviluppano gli scambi umani grazie all’aumento dei voli diretti e dall’introduzione di un regime di esenzione dal visto. L’Uzbekistan partecipa attivamente allo sviluppo delle relazioni tra i Paesi nel contesto della “Grande Eurasia”: nel 2025 l’Uzbekistan ospiterà a Samarcanda il Secondo vertice del dialogo tra Asia centrale e Consiglio di cooperazione del Golfo Persico.
Come scrive la stampa emiratina “durante l’incontro tra i due presidenti è stato concordato un portafoglio di progetti in Uzbekistan con la partecipazione delle aziende-leader degli Emirati Arabi, concentrati soprattutto su settori ad alta tecnologia”. Infine è stato proposto di dichiarare il triennio 2025-2027 come “nuova era di cooperazione economica tra Uzbekistan ed Emirati Arabi”. Gli obiettivi principali includono un aumento di dieci volte del volume degli scambi bilaterali e l’espansione del portafoglio di investimenti a 50 miliardi di dollari entro il 2030. In questo contesto i due leader hanno identificato sei settori chiave per un nuovo modello di cooperazione economica che andranno dall’intelligenza artificiale, alla digitalizzazione, all’energia pulita, alla pianificazione urbana, alle infrastrutture, al turismo e al sostegno dell’imprenditoria privata. Per ciascuno di questi ambiti saranno istituiti gruppi di lavoro dedicati.