Erdogan attacca Israele e l’Occidente: “In Palestina crimini di guerra”

La rottura tra Israele ed Elon Musk che annuncia di aver aperto il sistema satellitare Starlink per garantire la connessione a Internet nella Striscia di Gaza alle "organizzazioni umanitarie riconosciute a livello internazionale".

L’attacco cruento, che il movimento palestinese Hamas ha lanciato il 7 di ottobre contro Israele, sta innescando nuove crisi e pericolose crepe nelle relazioni internazionali. In questo momento nessuno sarebbe in grado di prevederne le vere dimensioni né le pericolose conseguenze che l’escalation delle tensioni tra gli Stati potrebbe avere per il futuro del mondo intero.

L’ultimo e il più duro è stato l’attacco, lanciato dal presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, non solo contro lo Stato di Israele, ma contro l’Occidente in generale, accusato di “aver mobilitato i suoi politici e i suoi media per legittimare il massacro di persone innocenti a Gaza”.

Così in un batter d’occhio Erdogan si è trasformato da un valido mediatore tra Israele e la Palestina in un difensore di Hamas: “Non sono terroristi, ma liberatori”, ha dichiarato il leader turco nel corso di un maxi raduno di 1,5 milioni di persone a Istanbul in sostegno della Palestina, e ha annunciato di “aver annullato il proprio viaggio in Israele”.

Di fronte a una folla enorme che sventolava bandiere turche e palestinesi, Erdogan ha minacciato: “Diremo al mondo intero che Israele è un criminale di guerra. Ci stiamo preparando per questo. Dichiareremo Israele un criminale di guerra”, ha detto il leader turco.

Le dichiarazioni di Erdogan sia alla manifestazione di massa, che successivamente ai deputati della Grande Assemblea Nazionale della Turchia (GNAT) hanno messo in imbarazzo i leader europei. Per Erdogan i militanti di Hamas combattono per la loro terra, mentre i militari di Tel Aviv stanno commettendo ogni giorno nuove atrocità. “Circa la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l’obiettivo è un’atrocità, per commettere crimini contro l’umanità premeditati”, ha sottolineato il leader turco durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito AKP. “Non abbiamo problemi con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il suo modo di agire, simile a un’organizzazione più che uno Stato”, ha aggiunto Erdogan.

Una reazione di Israele non si è fatta aspettare. Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ordinato a tutti i rappresentanti diplomatici israeliani dell’Ambasciata ad Ankara e dei Consolati di “lasciare immediatamente la Turchia a causa delle dure dichiarazioni” di Erdogan in seguito all’operazione di terra israeliana nel territorio della striscia a Gaza.

Come ha riferito il quotidiano Haaretz, la “mossa senza precedenti sarà seguita da una rivalutazione di fondo delle relazioni tra Israele e la Turchia”.

E infine c’è anche rottura tra Israele ed Elon Musk, che aveva annunciato la disponibilità dei servizi del sistema di comunicazioni satellitari Starlink di supportare nella Striscia di Gaza la connettività alle “organizzazioni umanitarie riconosciute a livello internazionale”. Israele, tuttavia, si è opposto alla iniziativa di Musk. “Faremo ricorso a tutti i mezzi a nostra disposizione – ha detto il ministro israeliano delle Comunicazioni, Shlomo Karhi – per ostacolarlo”. Secondo Karhi, Musk dovrebbe condizionare quei collegamenti “al rilascio dei nostri ostaggi: bambini, uomini, donne, anziani, tutti. Fino ad allora il nostro ministero delle Comunicazioni romperà ogni legame con Starlink”.

Ciononostante domenica 29 ottobre i media palestinesi hanno riferito, senza precisare se si trattasse dei servizi offerti da Starlink o meno, che “le linee telefoniche e il web nella Striscia di Gaza stanno riprendendo a funzionare”.