2,9 miliardi di euro. È questa la cifra delle attività dei depositari europei Euroclear e Clearstream bloccate in Russia, “in risposta al congelamento dei fondi russi nell’ambito dalla politica sanzionatoria dell’Occidente nei confronti del Cremlino”.
Secondo il rapporto annuale del depositario internazionale Euroclear le attività pari a circa tre miliardi di euro sono state bloccate presso il depositario centrale russo “National Settlement Depository” (NSD). Il blocco russo è avvenuto di seguito alle restrizioni che Euroclear e Clearstream imposero un anno fa allo stesso depositario NSD, come venne prescritto dalle sanzioni europee dopo l’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina.
Euroclear di proprietà di alcune maggiori banche e borse, tra cui la Borsa di Londra ed Euronext, è una società belga di servizi finanziari, specializzata nel regolamento delle transazioni in titoli, nonché nella custodia e nel servizio delle attività di tali titoli. È stata fondata nel 1968 come “costola” di J.P. Morgan & Co. per regolare le transazioni sul mercato dei eurobond, in quei tempi ormai lontani “ancora in via di sviluppo”. Attualmente Euroclear ha il compito di gestire le fasi di liquidazione e regolamento delle operazioni in titoli, o in valute, di tipo cross-border, mediante il collegamento con i depositari centrali dei diversi Paesi. Principale compito del depositario centrale internazionale è quello di “assicurare che le movimentazioni di titoli e di contanti, possano avvenire in maniera liscia ed efficiente”.
Euroclear rappresenta un gruppo di depositari centrali controllato dalla holding inglese Euroclear plc. Tramite la società Euroclear Sa/Nv (Bruxelles); che a sua volta unisce il depositario centrale internazionale Euroclear Bank e quelli francese (Euroclear France), olandese (Euroclear Nederland) e inglese (CrestCo).
Nel 2022 Euroclear, nel rispetto delle sanzioni, ha congelato le attività russe. Dopo una serie di polemiche Euroclear ha ottenuto il permesso del ministero delle Finanze lussemburghese e del Tesoro belga di sbloccare le attività russe. Ma la Banca Centrale della Russia (Tsentrobank) ha dichiarato che le “autorizzazioni parziali non garantiscono affatto la restituzione delle attività congelate agli investitori”. Lo scorso mese la Governatrice della Banca Centrale della Russia, Elvira Nabiullina, ha dichiarato che nel giro di 14 mesi gli investitori sono riusciti a riottenere le attività congelate per una cifra totale peri a 3.000 miliardi di rubli (oltre 34,4 miliardi di euro al cambio attuale, N.d.R.).
Dal canto suo il 25 maggio scorso l’Unione europea per la prima volto ha reso pubblica la cifra precisa delle attività russe congelate in Europa. Secondo il commissario europeo, Didier Reynders, “nei Paesi europei sono stati bloccati le attività della Banca Centrale russa per 24,5 miliardi di dollari, più altri 10,7 miliardi di dollari dei fondi, appartenenti al business russo”. Complessivamente nel mondo sono stati bloccati 300 miliardi di dollari della Tsentrobank russa, dei quali 100 miliardi sono stati congelati negli Stati Uniti.