Ma l’Istituto centrale degli Stati Uniti si lascia “mani libere” sulle future decisioni al rialzo. Powell: "La battaglia contro l'inflazione è lunga. Non pensiamo ad alcun taglio. Semmai ad alzare". Ciononostante Wall Street e le borse asiatiche stanno reagendo positivamente.
Giovedì 2 novembre le borse dell’Asia stanno seguendo il trend positivo, in linea ai rendimenti del giorno precedente, incassati da Wall Street, dopo che la Federal Reserve aveva confermato i livelli dei tassi di interesse sul dollaro.
Per la seconda volta consecutiva il Federal Open Market Committee (FOMC), l’organismo responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti, ha lasciato invariati i tassi d’interesse al 5,25-5,50%, ovvero entro i limiti nei quali essi si trovano da luglio, il livello più alto mai registrato sin dal 2001.
Intanto il Regolatore statunitense ha cercato di “calmare le passioni” e, in qualche misura, ha ridimensionato la possibilità di nuovi possibili rialzi a dicembre. Almeno così gli analisti finanziari hanno interpretato le dichiarazioni, che il presidente della Banca centrale degli Stati Uniti, Jerome Powell, ha fatto nel corso della conferenza stampa al termine della riunione di due giorni del FOMC. Secondo l’agenzia Bloomberg Powell “pur lasciando la porta aperta a un eventuale aumento il mese prossimo, non lo ha voluto dare per scontato, né ha detto che per forza il successivo rialzo dei tassi sarà programmato per il mese di dicembre”.
Powell ha sottolineato che sarà possibile alzare di nuovo i tassi dopo una pausa. “L’idea che sarebbe difficile aumentare di nuovo i tassi dopo l’interruzione non è corretta”, ha osservato Powell. “La Federal Reserve – ha detto il governatore – al momento non ritiene di aver raggiunto quel livello ritenuto sufficientemente restrittivo da assicurare il calo di inflazione perseguito, ma deciderà volta per volta in base all’evolversi dei dati, e in particolare dopo aver valutato molto attentamente le prospettive di inflazione e crescita economica, cosa sia opportune fare su tassi e linea monetaria”. Inoltre il capo della Fed ha escluso la possibilità di una revisione di base della cosiddetta “manovra di inasprimento quantitativo” sulla riduzione degli stock di titoli nel bilancio della Fed, soprattutto dopo i recenti ulteriori rialzi dei tassi sui titoli di Stato USA.
Per gli osservatori “le dichiarazioni di Powel si distinguono dal contenuto del comunicato ufficiale, diffuso al termine del FOMC, che invece è rimasto “coerente con un altro incremento già il mese prossimo”.
Secondo le agenzie d’informazione finanziaria a tarda seduta di giovedì a Tokyo l’indice Nikkei 225 ha segnato un più 1,10%, mentre Shanghai si attesta al più 0,71%. La sudcoreana Seul guadagna l’1,65%. Ieri a Wall Street il Dow Jones aveva chiuso in rialzo dello 0,67%, l’S&P 500 al più 1,05% e il Nasdaq con un più 1,64%. Infine dopo i rialzi di ieri il dollaro cede marginalmente mentre la moneta unica europea risale a quota 1,0594 euro al dollaro .