Il reattore sperimentale JET ha prodotto 69 megajoule di energia per 5 secondi
La fusione nucleare ha ancora molti passi da compiere prime di diventare una fonte utilizzabile per produrre energia pulita ma importanti passi sono stati fatti negli ultimi anni e ora, dal rettore europeo JET, arriva un nuovo record: sono stati prodotti 69 megajoule di energia per 5 secondi.
Ad annunciarlo è il consorzio europeo Eurofusion composto dai 27 Paesi dell’UE a cui si aggiungono Svizzera e Gran Betagna. Proprio nel Regno Unito, a Culham (Oxford), si trova l’impianto JET (Joint European Torus) dell’Autorità britannica per l’energia atomica (UKAEA).
L’impianto “ha dimostrato la capacità di generare energia da fusione in modo affidabile” e ha battuto l’esperimento da 59 megajoule ottenuta dalla stessa macchina nel 2022. I 69 megajoule sono stati ottenuti utilizzando 0,21 milligrammi di combustibile, ed equivalgono all’energia rilasciata dalla combustione di 2 chilogrammi di carbone.
Il record, annunciato l’8 febbraio, è stato registrato il 3 ottobre 2023, poco prima della dismissione definitiva del reattore tokamak, un macchinario a forma toroidale, ovvero di ciambella, dove viene creato un campo magnetico capace di contenere il plasma che non è altro che lo stato della materia che si ottiene quando si innesca il processo di fusione che avviene portando una miscela di deuterio e trizio a 100 milioni di gradi.
L’approccio più sperimentato globalmente per raggiungere la fusione è l’utilizzo di due isotopi dell’idrogeno: il deuterio e il trizio: quando si fondono insieme producono elio e rilasciano grandi quantità di energia. Proprio l’instabilità di questi campi magnetici “contenitivi” è uno dei grandi problemi da risolvere per lo sviluppo di questo tipo di energia che sarà operativa probabilmente tra decenni. Questo esperimento è comunque un passo in avanti verso i prossimi progetti.
“Questa dimostrazione di successo, dimosrtrata dal nuovo record energetico, degli scenari operativi per le future macchine a fusione come ITER e DEMO infonde maggiore fiducia nello sviluppo dell’energia da fusione – ha commentato il professor Ambrogio Fasoli, responsabile del programma (CEO) di Eurofusion – Oltre a stabilire un nuovo record, abbiamo ottenuto risultati mai raggiunti prima e approfondito la nostra comprensione della fisica della fusione”.