Gas, prezzo in discesa dopo possibile revoca dello sciopero in Australia

Il minacciato sciopero del gruppo australiano Woodside Energy sta rendendo estremamente volatile il prezzo del gas nelle ultime ore.

Stamattina i futures del metano sono scesi del 18% scendendo al di sotto dei 30 euro al Megawattora dopo che erano in discesa già nella giornata di ieri. E questo è legato alle notizie che arrivano dall’Australia di un accordo sindacale che scongiurerebbe lo sciopero dei dipendenti di Woodside Energy che è il più importante impianto di liquefazione di gas del Paese.

La stretta europea al gas russo, in parte compensata con l’acquisto di gas liquefatto, trasportabile via nave e non legato ai gasdotti, ha cambiato parzialmente il mercato del prezioso combustibile, ora più sensibile a eventuali shock, anche se capitano, come in questo caso, dall’altra parte del mondo. Lo sciopero minacciato avrebbe portato a una riduzione del 10% nella disponibilità di gas nel breve periodo.

Nel frattempo le scorte di gas in Europa sono arrivate mediamente al di sopra del 90%, soglia critica per poter affrontare l’inverno con una certa tranquillità. Secondo i dati di Gas Infrastructure Europe (GIE) l’indice di riempimento in Europa è al 91,32% (1.037,71 TWh di gas stoccato). Tra i paesi in prima posizione c’è la Germania che è al 93,21% di riempimento (235,24 TWh), mentre l’Italia è seconda con il 91,5% (178,72 TWh), sopra al 90% c’è anche l’Olanda mentre la Francia è ferma all’86,79% (118,33 TWh).