L’Egitto si prepara a ospitare un vertice arabo straordinario per discutere degli sviluppi nei Territori palestinesi.
Martedì, 4 marzo, si terrà in Egitto un vertice arabo straordinario per discutere degli sviluppi nei Territori palestinesi, preparato in coordinamento con il Consiglio della Lega araba. I principali temi all’ordine del giorno saranno il cessate il fuoco, la ricostruzione della Striscia di Gaza e l’organizzazione di una conferenza internazionale per mobilitare i fondi necessari a questo scopo.
Come hanno fatto sapere gli organizzatori egiziani del summit, sotto i riflettori si troverà la recente decisione dello Stato ebraico di bloccare il transito degli aiuti umanitari verso la Striscia di Gaza.
Molti Paesi arabi hanno subito condannato la decisione di Israele, che per l’Arabia Saudita rappresenta un “ricatto” e una “punizione collettiva” che viola il diritto internazionale. In un comunicato del ministero degli Affari esteri di Riyadh, si legge che la mossa di Tel Aviv costituisce una violazione diretta del diritto umanitario internazionale nel contesto dell’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza: “Il Regno rinnova il suo appello alla comunità internazionale affinché fermi queste gravi violazioni israeliane, attivi i meccanismi internazionali di responsabilità e garantisca un accesso sostenibile agli aiuti”, si legge nella dichiarazione.
Anche il Qatar ha condannato la decisione del Governo israeliano di bloccare l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, definendola una “palese violazione dell’accordo di cessate il fuoco, del diritto umanitario internazionale, della quarta Convenzione di Ginevra e di tutte le leggi religiose”. In una dichiarazione, il ministero degli Affari esteri di Doha ha riaffermato il suo rifiuto contro la pratica di usare la fame come arma di guerra. Il ministero ha invitato la comunità internazionale a fare pressioni su Israele per garantire l’ingresso sicuro, sostenibile e senza ostacoli degli aiuti umanitari in tutte le aree della Striscia di Gaza. Il ministero ha ribadito la ferma posizione dello Stato del Qatar sulla “causa palestinese e sui legittimi diritti del popolo palestinese, compresa la creazione di uno Stato indipendente sui confini del 1967, con Gerusalemme est come capitale”.
La Giordania ha condannato la decisione di Israele di interrompere gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e di chiudere i valichi utilizzati a questo scopo. Secondo quanto affermato da una nota del ministero degli Affari esteri di Amman, l’iniziativa di Tel Aviv costituisce “una flagrante violazione del diritto internazionale, del diritto internazionale umanitario e della quarta Convenzione di Ginevra relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra”. Il portavoce del ministero, l’ambasciatore Sufyan al Qudah, ha affermato che la decisione del Governo israeliano minaccia di far esplodere nuovamente la situazione nella Striscia di Gaza. Il diplomatico ha inoltre esortato lo Stato ebraico a “smettere di usare la fame come arma contro palestinesi e persone innocenti imponendo loro un assedio, soprattutto durante il mese sacro del Ramadan”. Infine, Al Qudah ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché faccia pressione su Israele per portare avanti l’accordo di cessate il fuoco in tutte le sue fasi, garantendo l’ingresso di aiuti umanitari per la Striscia.
Infine anche l’Egitto ha condannato la decisione del Governo israeliano. In una dichiarazione l’Egitto ha affermato che la misura costituisce “una flagrante violazione dell’accordo di cessate il fuoco, del diritto umanitario internazionale, della quarta Convenzione di Ginevra e di tutte le leggi religiose”. Il Cairo ha sottolineato che “non c’è alcuna giustificazione, circostanza o logica che possa permettere di affamare civili innocenti e imporre un assedio su di loro, specialmente durante il mese sacro di Ramadan”.