Dopo una “pausa di riflessione”, durata più di tre anni, si riunisce il forum russo-tedesco “Dialogo di Pietroburgo”
Baku, la capitale della repubblica caucasica dell’Azerbaigian, che dall’11 al 22 di novembre prossimi ospiterà la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) assume il ruolo di mediazione tra la Russia e l’Occidente. Come è stato annunciato dal quotidiano tedesco, “Die Zeit” e dalla televisione “Tagesschau”, domenica, 20 ottobre, due gruppi di “rappresentanti di alto livello della politica, del business e dell’opinione pubblica della Russia e della Germania si incontreranno a Baku, per discutere della situazione attuale e delle prospettive di sviluppo della cooperazione russo-tedesca”.
Le discussioni tra le delegazioni della Russia e della Germania si svolgeranno nell’ambito del forum “Dialogo di Pietroburgo”, che venne lanciato nel 2001 su iniziativa dell’allora cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder, e del presidente russo, Vladimir Putin, con lo scopo di “avvicinare la società civile tedesca e quella russa”.
Come ricordano i media tedeschi i “nel 2021 i regolari incontri del ‘Dialogo di Pietroburgo’ sono stati chiusi, dopo la decisione della Russia di proclamare ‘non gratae’ alcune organizzazioni tedesche coinvolte nelle discussioni”. Dopo una “pausa di riflessione”, durata più di tre anni, si torna a dialogare e come sottolinea “Tagesschau” l’incontro ha tutti i requisiti per “diventare politicamente esplosivo”, in quanto “minerebbe la politica estera ufficiale della Germania”, che segue la linea politica degli Stati Uniti e della NATO “volta a isolare politicamente ed economicamente la Russia”. Ciononostante il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha dichiarato di “essere pronto a parlare con Vladimir Putin”.
Secondo alcune indiscrezioni, raccolte dai media tedeschi, al sensazionale incontro nella capitale dell’Azerbaigian, dovrebbero partecipare l’ex presidente del Partito socialdemocratico ed ex primo ministro del Brandeburgo, Matthias Platzeck, l’ex capo della Cancelleria federale, Ronald Pofalla, e l’ex direttore generale del “Dialogo di Pietroburgo”, Martin Hoffmann. Inoltre dovranno essere presenti all’incontro l’ex ambasciatore della Confederazione Svizzera a Berlino, Tim Guldimann, e il direttore del Centro per la politica di sicurezza di Ginevra (Geneva Centre for Security Policy, GCSP), Thomas Greminger. In una recente intervista al quotidiano svizzero “Neue Zürcher Zeitung”, Greminger ha sottolineato la necessità di “formati di dialogo riservati” con la Russia. Il Centro per la politica di sicurezza di Ginevra è uno dei più autorevoli think tank del mondo, Secondo la classifica, elaborata dal Centro cinese di valutazione per le scienze umane e sociali dell’Accademia cinese delle scienze sociali, il Centro di Ginevra si trova al 24esimo posto dei 359 think di tutto il mondo.