Giappone, i liberal democratici perdono la maggioranza

E' la prima volta negli ultimi 12 anni

Il Partito liberal democratico giapponese (LPD) ha perso la maggioranza nelle elezioni che si sono svolte il 27 ottobre. E’ la prima volta in 12 anni che questo accade per una formazione che guida il Paese fin dal 1955 salvo tre brevi eccezioni.

L’LDP è passato da 247 a 191 seggi e il loro alleato Komeito da 32 a 24. Il maggior numero di voti è andato invece al Partito Costituzionale Democratico (CDP) di Yoshihiko Noda, premier tra il 2021 e il 2022, che ha ottenuto 148 seggi; in totale l’opposizione conta 288 seggi contro i 215 dell’attuale alleanza al governo.

Una notevole sconfitta elettorale per il neo premier Shigeru Ishiba, salito in carica dopo aver vinto le primarie del partito e che aveva subito convocato le elezioni per cercare di consolidare la sua posizione.
Ishiba pur riconoscendo la sconfitta ha escluso le sue dimissioni spiegando di non voler creare un “vuoto politico” e al contrario di voler portare avanti riforme politiche “fondamentali” per il Giappone.

“Il fattore più importante è il sospetto, la sfiducia e la rabbia che non si sono attenuati sul problema dei finanziamenti e della politica”, ha spiegato Ishiba facendo riferimento agli scandali che avevano travolto il suo precedessore Fumio Kishida. “Voglio compiere il mio dovere:: proteggere la vita delle persone e il Giappone”. Ma ora Ishiba guida un governo che è in minoranza e per far passare le sue leggi deve trovare nuovi parlamentari che lo sostengano. “La politica nazionale non può ristagnare nemmeno per un momento – ha spiegato – Continueremo a portare avanti la politica nazionale in modo costante”.

Il leader del CPD, Yoshiniko Noda ha spiegato che “Gli elettori hanno scelto il partito che più degli altri è in grado di promuovere le riforme politiche” spiegando di voler provare a trovare una coalizione che sostenga un governo alternativo a quello di Ishiba. Gli analisti spiegano tuttavia che non sarà facile visto che l’opposizione ha diverse divisioni al suo interno.