Gli Stati uniti tornano nell’Unesco

Gli Stati Uniti torneranno nell’Unesco a partire dal prossimo mese di luglio.

A darne la notizia è stata Audrey Azoulay, la direttrice generale dell’UNESCO,  che ha riunito i rappresentanti dei 193 stati membri dell’Organizzazione per informarli della decisione degli Usa che torneranno a far parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.

“Questo è un grande atto di fiducia, nell’Unesco e nel multilateralismo – ha commentato Azoulay – Non solo nella centralità del mandato dell’Organizzazione – cultura, educazione, scienza, informazione – ma anche nel modo in cui questo mandato viene attuato oggi”.

Il ritorno degli Stati Uniti è reso possibile dall’accordo raggiunto dal Congresso nel dicembre dello scorso anno che autorizza contributi finanziari all’organizzazione.

Washington era uscita dall’organizzazione nel 2017, insieme a Israele. Le  motivazioni erano state l’ingresso della Palestina nel 2011 e le posizione ritenute dagli statunitensi come “anti israeliane”. Obama, allora presidente, disse di essere obbligato a uscire dall’Unesco a causa di una legge degli anni ’90 che vieta agli Usa di finanziare agenzie delle Nazioni Unite che riconoscono la Palestina come Stato. Già nel 1984, sotto la presidenza Reagan, Washington si sfilò accusando l’organizzazione di essere filo-sovietica per poi rientrare nel 200e con George W. Bush.