Lo ha annunciato il premier keniano Ruto al termine del suo viaggio negli Stati uniti
Finalmente sembra esserci una data per la Missione multinazionale, già avvallata dalle Nazioni unite a ottobre 2023, che dovrebbe andare ad Haiti a dare man forte alle forze di polizia locale.
Il Paesi è ormai da mesi alle prese con gang criminali che perpetuano violenze e soprusi e sono arrivate a formare veri e propri eserciti he hanno assediato la capitale Port au Prince. Gli ultimi fatti di cronaca riguardano tre missionari uccisi il 24 maggio.
Il Presidente del Kenya William Ruto (il Paese africano sarà alla guida del contingente) ha dichiarato in un’intervista alla BBC che la formazione dovrebbe arrivare a Port au Prince tra “circa tre settimane”. Ruto ha anche spiegato che un gruppo di persone sarebbe già ad Haiti per pianificare l’intervento con le forze di polizia locale.
“Mentre vi parlo, una squadra è già ad Haiti – sono le parole di Ruto alla BBC –
Questo ci darà un quadro di come sono le cose sul campo, le capacità disponibili, le infrastrutture che sono state create. Una volta ottenuta la valutazione concordata con la polizia e la leadership haitiana, ci aspettiamo di essere pronti a dispiegare l’operazione entro tre settimane o poco più, una volta che tutto sarà pronto sul campo”.
Già mesi fa il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, aveva definito la vita ad Haiti come “un incubo vivente” e, nonostante si parlasse di questa forza di supporto per il Paese, l’effettivo inizio dell’operazione ha subito ritardi su ritardi. Nel frattempo il primo ministro Ariel Henry, a marzo 2024, era stato costretto all’esilio proprio mentre era all’estero per discutere di questi aiuti armati, perché le bande avevano preso il controllo dell’aeroporto. Si è quindi creato un nuovo governo di transizione che contra sull’aiuto dell’ONU per ripristinare l’ordine e portare il Paese alle elezioni.
Alla forza delle Nazioni unite parteciperanno anche Paesi di Africa, Asia e Caraibi, fra cui Benin, Ciad, Bangladesh, Bahamas, Giamaica e Barbados. Ruto ha spiegato che le infrastrutture che ospiteranno il contingente sono pronte al 70% mentre mancano ancora armi e mezzi di trasporto.