I francesi alle urne per il secondo turno delle elezioni

Parigi si è blindata in attesa di scontri e violenze

Domenica, 7 luglio in Francia si svolge il secondo turno delle elezioni legislative. Le urne hanno aperto alle 8.00 del mattino e chiuderanno alle 18, mentre a Parigi e in alcuni altri maggiori centri urbani i seggi rimarranno aperti fino alle ore 20.

I media francesi e internazionali sono tutti d’accordo che “si tratta di un ballottaggio cruciale che potrebbe consegnare una vittoria storica al Rassemblement national di Marine Le Pen, partito di estrema destra, o produrre una Camera bassa del Parlamento, che subito dopo il voto si troverà in pericoloso stallo politico”.

Il primo turno delle elezioni del 30 giugno ha visto il miglior risultato di sempre per il Rassemblement national, presieduto attualmente dal 28enne Jordan Bardella. Qualora il sostegno alla debole maggioranza centrista dell’attuale presidente francese, Emanuel Macron, dovesse ridursi ulteriormente, il capo di Stato sarà costretto a condividere il potere con i partiti che si oppongono alla maggior parte delle sue politiche sia in campo economico che pro Unione Europea.

Parigi, la capitale francese, vive il giorno del ballottaggio col fiato sospeso. Un esercito di 30.000 agenti delle forze dell’ordine vigilano sul voto e sono pronti a prevenire ogni disordine, specialmente nella serata dopo la chiusure dei seggi elettorali.  Subito dopo l’annuncio dei primi risultati del ballottaggio si temono scontri di piazza in tutta la Francia: i negozi hanno blindato le loro vetrine con l’aiuto di apposite ditte che forniscono lastre di metallo su misura, mentre le banche hanno svuotato di denaro e hanno disattivato tutti i distributori bancomat che in qualche caso sono stati addirittura smontati. Una protezione speciale è stata chiesta dai negozi di cellulari, i più colpiti e devastati nei disordini al termine delle manifestazioni precedenti.

Giorno dopo giorno, la campagna elettorale flash – 20 giorni per il primo turno, solo 7 per il ballottaggio – è stata segnata da aggressioni, minacce, violenze. Razzismo e antisemitismo hanno inficiato tutta la campagna elettorale, ma soprattutto i sette giorni che hanno diviso i due turni l’uno dall’altro. Come succede spesso in questi ultimi anni le autorità francesi hanno deliberatamente accusato la Russia di diffondere “propaganda e disinformazione”, senza riuscire però a spiegare di che cosa si trattasse in concreto.

Rispondendo a queste affermazioni false e tendenziose il ministro degli Esteri della Russia, Serghej Lavrov, ha dichiarato in un’intervista alla TV russa, che le elezioni in Francia “non ricordano molto la democrazia”, mentre il secondo turno è finalizzato a “manipolare la volontà degli elettori”.

“Il secondo turno, a quanto pare, è stato concepito proprio per manipolare la volontà degli elettori, espressa con chiarezza durante il primo turno. Qualora i risultati del primo turno fossero stati messi alla base del nuovo Parlamento francese, il Paese vivrebbe tutta una serie di cambiamenti importanti. Parlo della possibilità che permette ai candidati di ritirare le loro candidature dopo essere stati persuasi a spianare la strada e a far vincere ai conservatori o populisti. Questo non somiglia molto alla democrazia”, ha detto il capo della diplomazia russa durante il programma televisivo “Mosca. Cremlino, Putin”.