Qualora Trump riuscisse a reinsediarsi nella Casa Bianca il PIL della Germania rischierebbe una contrazione dell'1,2 per cento
Parafrasando Karl Marx, che nel 1848, iniziò il suo Manifesto così: “Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo”, si può dire che nel 2024 “uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro della rielezione a presidente di Donald Trump”. Dopo una serie di vittorie di Trump alle primarie del partito Repubblicano, il ritorno dell’ex presidente statunitense alla Casa Bianca non sembra più una prospettiva del tutto impossibile ai politici europei, che cominciano ad analizzare le ipotetiche conseguenze negative per il Vecchio continente qualora Biden dovesse perdere le elezioni del 5 novembre prossimo.
Per prima si è pronunciata la Germania. Secondo un’analisi dell’Istituto per l’economia tedesca di Colonia (German Economic Institute, IW) la “rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti costerebbe alla Germania nel periodo 2024-2028 una contrazione del PIL di almeno l’1,2 per cento”. E questo perché dopo il ritorno alla Casa Bianca Trump potrebbe “aumentare i dazi doganali sulle esportazioni dei prodotti europei verso gli Stati Uniti”.
Stando ai calcoli degli economisti dell’IW, Thomas Obst, Jürgen Matthens e Samina Sultan, nei quattro anni dell’amministrazione statunitense guidata da Trump, la Germania potrebbe perdere dai 120 ai 150 miliardi di euro solo a causa di una possibile disputa commerciale con gli Stati Uniti. L’analisi si basa su un modello di calcolo in cui gli USA decidono davvero di introdurre nel 2025 delle tariffe del 10% sulle importazioni dall’Europa, mentre per la Cina la stangata sarebbe addirittura del 60 per cento. Secondo gli esperti tedeschi una nuova “guerra dei dazi” colpirebbe anche l’economia degli Stati Uniti che subirebbe una contrazione dall’1% all’1,4%, che in termini di denaro significherebbe la perdita nei quattro anni dai 600 miliardi a un trilione di dollari.
Ciononostante secondo le stime dell’IW, la guerra commerciale “colpirebbe prima di tutto non gli USA ma l’economia globale e soprattutto i Paesi dell’Unione europea”. L’export tedesco crollerebbe del 4,5 per cento. Per far fronte a queste ipotetiche minacce l’Istituto ha lanciato un appello a Bruxelles affinché “si prepari in anticipo a reagire, minacciando gli USA di Trump con provvedimenti di ritorsione credibili”, non meglio specificate.