Il cardinale Zuppi a Mosca: rientro a Roma rinviato

L’inviato per la pace in Ucraina, il cardinale, Matteo Zuppi, ha rinviato il suo rientro al Vaticano almeno di un giorno. La versione ufficiale: per incontrare ancora una volta il consigliere presidenziale per gli affari esteri del Cremlino, Jurij Ushakov. Ma le indiscrezioni dal Cremlino parlano di un possibile e “improvvisato” colloquio a quattro occhi con il presidente della Russia, Vladimir Putin.
“Il cardinale e io ci siamo incontrati ancora una volta oggi per riassumere i risultati della gradita visita della Sua eminenza reverendissima a Mosca. Il cardinale è stato ricevuto ieri dal Patriarca della Chiesa Ortodossa russa, Kirill, e ha anche avuto un incontro per avere la versione russa dei fatti con il Commissario per i diritti dei minorenni, Maria Lvova-Belova. Siamo arrivati alla conclusione che questi incontri sono stati stati molto utili”, ha detto Ushakov all’agenzia d’informazione, Interfax.
Durante l’incontro con Lvova-Belova, ha aggiunto Ushakov, sono state analizzate alcune questioni specifiche, tra cui la possibile cooperazione con la Santa Sede tranite il Patriarcato di Mosca.
“Oggi ci siamo messi d’accordo che il cardinale Zuppi riferirà personalmente a Papa Francesco le sue impressioni riguardo ai colloqui a Mosca, e se dal Pontefice dovessero arrivare ulteriori suggerimenti, saremmo pronti in qualsiasi momento a discuterne. Inoltre abbiamo deciso di rimanere in contatto e il cardinale ha detto chiaramente che proseguirà la sua missione di pace come deciso da Papa Francesco”, ha detto il consigliere presidenziale russo, sottolineando il fatto, secondo cui “non sono state stabilite date specifiche per ulteriori contatti”.
“Riferiremo anche noi al nostro leader i risultati dei colloqui. Dal momento che il cardinale è arrivato a Mosca in veste di rappresentante speciale del Papa, crediamo che rientri a Roma, incontri personalmente il Pontefice e gli racconti tutto. Dopodiché vedremo che cosa si può fare, come sarà possibile coordinare il nostro lavoro congiunto nell’ambito delle delicate questioni di carattere umanitario”, ha detto Ushakov.