Il movimento USA “No Labels” si propone come alternativa a Biden e Trump

I “non allineati” degli Stati Uniti hanno annunciato che presenteranno a breve un “candidato indipendente” alle elezioni presidenziali americane di novembre

Si chiama “No Labels” (Niente Etichette) l’organizzazione di stampo “centrista” americana che nel bel mezzo della campagna elettorale scende in piazza e annuncia l’intenzione di presentare un candidato indipendente per le elezioni presidenziali americane del 5 novembre prossimo.

Secondo gli analisti l’entrata nel gioco dei “No Labels” deve preoccupare soprattutto i democratici, perché la presentazione di un “valido candidato indipendente potrebbe dividere gli elettori del presidente in carica Joe Biden”.

E questo perché “No Labels” è stata fondata nel 2009 da Nancy Jacobson, un’ex coordinatrice della raccolta di fondi proprio per i politici democratici tra cui Biden. Lo slogan  del movimento è “Non a sinistra. Non a destra. In avanti” (Not left, not right, forward). L’organizzazione, che si descrive come un “movimento nazionale di americani di buon senso”, ha annunciato l’inizio di un “processo di selezione dei candidati” la prossima settimana. Secondo i media statunitensi sarà un’impresa di ardua fattura dal momento che “diversi noti politici legati al movimento si sono ritirati dalla corsa alla Casa Bianca”.

Tuttavia, i democratici hanno espresso sommessamente il “timore” che “No Labels” possa allontanare gli elettori indecisi da Joe Biden, a vantaggio del suo rivale repubblicano Donald Trump.

Come ha dichiarato Mike Rawlings,  uno dei leader di “No Labels”, dopo un voto in formato di videoconferenza nel corso del quale era stata presa la decisione di presentare un candidato “al di sopra delle parti” il “desiderio dei sostenitori del movimento di riunire questa nazione divisa traspariva dallo schermo”.

“Questi cittadini degli Stati Uniti credono che questa sia una causa giusta e che ‘No Labels’ debba fornire agli americani ciò che vogliono, un’altra scelta”, ha aggiunto Rawlings, assicurando che gli 800 delegati hanno votato “quasi all’unanimità” a favore della presentazione di un candidato alla presidenza.