L'Assemblea Sinodale cercherà di dare risposte ai problemi più scottanti del 21° secolo
Nella Messa di apertura dell’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Papa Francesco ha offerto un ramoscello d’ulivo ai “progressisti e ai conservatori”, invitando loro ad affrontare le sfide e i problemi di oggi non con uno “spirito divisivo e conflittuale”, ma centrando lo sguardo su Dio, per essere una Chiesa che ascolta e dialoga e non si divide.
Il Pontefice nella sua omelia durante la Messa in piazza San Pietro con i cardinali e il collegio cardinalizio per l’apertura dell’assise in Vaticano ha sottolineato che “non ci serve uno sguardo immanente, fatto di strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche”.
L’Assemblea Sinodale, che si svolgerà dal 4 al 28 di ottobre, ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Ci si aspetta che il Sinodo metta ancora una volta sotto i riflettori le profonde divisioni tra l’ala “progressista” e quella “conservatrice” che hanno accompagnato Francesco nel sorso di tutto il suo pontificato decennale.
“È il nostro dovere… resistere con fermezza a qualsiasi tentativo di cambiare l’insegnamento della Chiesa che possa emergere da questa Assemblea Sinodale”, ha scritto l’agenzia di stampa Reuters citando le parole di padre Gerald Murray, commentatore della rete televisiva cattolica conservatrice statunitense EWTN.
Nella sua omelia, Francesco ha cercato di incoraggiare l’1,4 miliardi di fedeli cattolici a non perdersi d’animo “fra le onde talvolta agitate del nostro tempo”, a non cercare “scappatoie ideologiche”, a non barricarsi “dietro convinzioni acquisite”, a non cedere “a soluzioni di comodo” e a non lasciarsi “dettare l’agenda dal mondo”.
L’agenzia d’informazione Vatican News ha enfatizzato le parole con le quali Papa Francesco ha richiamato il discorso iniziale del Concilio Ecumenico Vaticano II di Giovanni XXIII, che raccomandava alla Chiesa di “restare salda nel sacro patrimonio della verità ricevuto dagli antichi” e al contempo “di guardare al presente”.
I conservatori, ha scritto Reuters, hanno criticato aspramente il concetto di base dell’Assemblea Sinodale spiegando che “qualsiasi discussione delle questioni dottrinali dovrebbe provenire dall’alto e che i laici non dovrebbero avere voce in capitolo in tali questioni”.
In ogni caso, le discussioni si svolgeranno a porte chiuse e sono state precedute da due anni di sondaggi d’opinione nel corso delle quali ai fedeli è stato proposto di presentare una visione propria del futuro della Chiesa cattolica. Alla fine di questo processo è stato elaborato un “documento di lavoro” che ha dedicato molta attenzione all’atteggiamento della Chiesa del 21° secolo ai problemi delle donne, dei migranti, delle vittime degli abusi sessuali, dei divorziati, delle vittime del cambiamento climatico e dell’ingiustizia sociale. Secondo alcune indiscrezioni dal documento sono assenti però alcuni espliciti passaggi che riguardano il tema dell’interruzione artificiale della gravidanza, dell’eutanasia e della tutela della famiglia “tradizionale”.
Prima dell’Assemblea Sinodale Papa Francesco ha dovuto rispondere a “Cinque Dubia” che gli avevano fatto pervenire lo scorso luglio scorso i cardinali Walter Brandmüller e Raymond Leo Burke con l’appoggio di altri tre cardinali, Juan Sandoval Íñiguez, Robert Sarah e Joseph Zen Ze-kiun.
“Francesco ha risposto alle domande dei cardinali, che però non sono rimasti soddisfatti dalle sue risposte. In una di esse, il Papa ha accennato alla possibilità di permettere ai sacerdoti di benedire le coppie dello stesso sesso caso per caso”, ha scritto Alvise Armellini, corrispondente dell’agenzia Reuters al Vaticano.
Uno dei cinque cardinali, l’americano Raymond Leo Burke, ha cercato di smorzare i toni della polemica sottolineando che “non si trattava di un attacco personale al Papa, ma di un tentativo dei pastori della Chiesa di difendere il loro gregge dal veleno della confusione, dell’errore e della divisione”.
Per il Pontefice invece le difficoltà e le sfide di oggi non devono portare la Chiesa ad essere “rigida, una dogana”, ad armarsi “contro il mondo” e guardare “all’indietro”, ad essere “tiepida”, ad arrendersi alle “mode del mondo”, a ripiegarsi su sé stessa, ha avvertito il Papa, citando il libro dell’Apocalisse, dove Gesù dice: “Io sono alla porta e busso perché la porta sia aperta”.
Il Sinodo serve a ricordarci proprio questo: la nostra Madre Chiesa ha sempre bisogno di purificazione, di essere “riparata”, perché noi tutti siamo un Popolo di peccatori perdonati, ambedue le cose: peccatori perdonati, sempre bisognosi di ritornare alla fonte che è Gesù e di rimetterci sulle strade dello Spirito per raggiungere tutti col suo Vangelo.