Il premier italiano Meloni in visita in Libia

Giorgia Meloni si è recata a Tripoli, in Libia, dove ha incontrato il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdul Hamid Mohammed Dabaiba.

L’Italia è il secondo maggior esportatore in Libia, con una quota del 14,5% e l’interscambio commerciale tra i due Paesi nel 2023 è stato di 9 miliardi di euro. Storicamente presente con l’Eni, l’Italia è particolarmente interessata a investire nel paese nordafricano. La presenza attuale, per esempio con un Consorzio di imprese che sta ricostruendo l’Aeroporto intenazionale di Tripoli, vuole essere consolidata alla luce di nuove condizioni di sicurezza e di certezza legale. Attraverso il Piano Mattei il Governo di Giorgia Meloni vuole creare partneriati egualitari attorno a progetti concreti.

Per alcuni di questi sono stati firmati protocolli d’intesa, alla presenza dei ministri dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, della Salute, Orazio Schillaci e dello Sport, Andrea Abodi. Per quanto riguarda la salute sono stati stanziati 3 milioni di euro per alcuni ospedali pediatrici e altrettanti per percorsi di formazione. Ci saranno poi attività di ricerca congiunta in settori chiave per il futuro come quello delle energie rinnovabili, dell’agri-food, della blue economy. La priorità in ambito sportivo è stata invece individuata nella realizzazione e riqualificazione delle infrastrutture sportive a vantaggio dei giovani libici.

Il tema chiave è tuttavia quello dei migranti: c’è una cooperazione ormai consolidata in questo campo tra i due Paesi, Meloni ritiene che la Libia sia un partner fondamentale. Vanno tuttavia affrontati e trovate soluzioni per temi sostanziali come le cause dei movimenti migratori e la tratta degli esseri umani.

In seguito, a Bengasi, Meloni incontrerà il generale dell’Esercito nazionale arabo di Libia, Khalifa Belqasim Haftar. Il messaggio che porterà, come riferito da fonti italiani è quello “di far progredire il processo politico, preservando l’unità delle istituzioni libiche, e di lavorare per porre fine alla presenza di forze straniere sul suolo libico”.