A dominare l’inflazione è principalmente l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, dei prodotti manifatturieri, dei tessili, dei macchinari e delle attrezzature
Un regalo al primo ministro indiano, Narendra Modi, che celebra i primi 100 giorni del suo terzo mandato a capo del Governo. Secondo i dati preliminari, resi pubblici dal ministero del Commercio e dell’Industria dell’India, ad agosto il “tasso d’inflazione all’ingrosso” nel Paese asiatico è sceso all’1,31%, dal 2,04% registrato nel mese precedente.
Come ha scritto il ministero del Commercio e dell’Industria in un comunicato stampa “il tasso ancora positivo di agosto 2024 è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dei generi alimentari, dei prodotti manifatturieri, dei tessili, dei macchinari e delle attrezzature”.
I beni primari hanno registrato un indice medio del +2,42% (+3,08% a luglio). Tra loro sono compresi i generi alimentari, i cui prezzi sono saliti in media ad agosto del 3,26% (+3,55 a luglio). I carburanti e l’elettricità hanno invece registrato un tasso “negativo” del -0,67%, dopo l’aumento dell’1,72% a luglio del 2024. I prezzi dei beni manifatturieri sono cresciuti ad agosto dell’1,22% (+1,58% a luglio).
In precedenza l’Ufficio della Statistica dell’India aveva annunciato che il tasso d’inflazione “basato sull’indice dei prezzi al consumo” è salito leggermente ad agosto al 3,65% su base annua, dopo il 3,54%, registrato in luglio. In trend è positivo dal momento che ad agosto del 2023 il tasso d’inflazione al consumo era stato pari al 6,83 per cento.
I prezzi corrono più nelle aree rurali dove è stato registrato il tasso del 4,16%, mentre in quelle urbane il tasso d’inflazione è stato ad agosto del 3,14 per cento.
E come hanno ricordato i giornali indiano l’obiettivo fissato dalla Banca centrale dell’India (Reserve Bank of India, RBI) “è del 4% con un margine del più o meno pari al 2 per cento”. La situazione dei prezzi continua a dipendere molto dalle decisioni del Comitato di politica monetaria del RBI che l’8 di agosto ha lasciato invariato al 6,5% il tasso di interesse di riferimento, il tasso repo, al quale l’istituto offre prestiti a breve termine alle altre banche”. Una situazione tutta da invidiare alla Banca centrale della Russia (Tsentrobank) che il venerdì, 13 agosto, ha portato il tasso di riferimento dal 18% al 19 per cento.