L’obiettivo della risoluzione cinese, appoggiata da oltre 140 Paesi del mondo, è quello di aiutare tutti i Paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo, a beneficiare in misura uguale dello sviluppo dell'intelligenza artificiale
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione sull’intelligenza artificiale (IA), proposta dalla Cina, che insiste sulla necessità di una stretta cooperazione internazionale durante lo sviluppo delle per il rafforzamento della cooperazione internazionale circa lo sviluppo delle future e quanto sofisticate forme dell’IA. La proposta, appoggiata da oltre 140 Paesi del mondo, invoca la creazione di un ambiente commerciale “aperto, equo e non discriminatorio”, e prevede anche “sostegno internazionale ai Paesi in via di sviluppo nel potenziamento dell’infrastruttura dedicata all’intelligenza artificiale”.
Negli ultimi tempi il dibattito dedicato allo sviluppo e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale è diventato molto acceso. Durante la recente riunione dei leader dei sette Paesi maggiormente industrializzati (il cosiddetto G7) con un lungo discorso sull’intelligenza artificiale è intervenuto Papa Franceso, che ha bollato la nuova tecnologia “uno strumento affascinante e tremendo”.
Come ha spiegato durante la presentazione della risoluzione all’Assemblea generale dell’ONU il rappresentante permanente della Cina alle Nazioni Unite, Fu Cong, la risoluzione è volta a “garantire uno sviluppo inclusivo, vantaggioso e sostenibile dell’intelligenza artificiale, offrendo così un contributo alla realizzazione dell’Agenda ONU-2030 per lo sviluppo sostenibile”. Secondo Fu “l’obiettivo è quello di aiutare tutti i Paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo, a beneficiare in misura uguale dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, di colmare il divario digitale e di migliorare la governance globale di questa tecnologia”.