Il maggiore gruppo bancario italiano ha deciso di “rivedere al rialzo” gli ambiziosi target di crescita per il 2023
I risultati straordinari per Intesa Sanpaolo: il maggiore gruppo bancario italiano e uno dei leader incontestati del settore finanziario europeo e globale, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto di 6,1 miliardi, in crescita dell’85,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Come ha scritto in un comunicato stampa l’istituto creditizio “nel solo terzo trimestre il risultato è raddoppiato a 1,9 miliardi (da 957 milioni), superando ogni previsione degli analisti”.
Tornando ai risultati dei primi nove mesi del 2023, i proventi operativi netti sono saliti del 19% a 18,8 miliardi, con interessi netti a 10,65 miliardi (+65,5%) e commissioni nette a 6,45 miliardi (-3,7%). Sono stati “stabili” anche i costi operativi (+0,7%) a 7,9 miliardi, per un rapporto cost/income sceso al 41,9%. Quanto alla solidità patrimoniale, il “coefficiente Cet 1 è stato a quota del 13,6%, dopo aver dedotto circa 4,3 miliardi di dividendi maturati nei nove mesi e senza considerare l’impatto positivo dell’assorbimento delle Dta da 120 punti base”.
Anche gli ultimi due mesi dell’anno promettono bene per l’istituto guidato dal ceo, Carlo Messina: nel 2023 Intesa Sanpaolo prevede “un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti attesi pari a ben oltre 14 miliardi nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell’utile netto a oltre 7,5 miliardi”.
Si tratta dunque di una significativa revisione al rialzo dei dati fondamentali del Gruppo: in precedenza Intesa Sanpaolo si aspettava un utile 2023 “ben oltre 7 miliardi”, con interessi netti “superiori a 13,5 miliardi”. Per il biennio 2024-2025, Intesa anche prevede “una prospettiva di utile netto superiore a quello previsto per il 2023”. E la banca, il primo datore di lavoro in Italia con i suoi 100.000 dipendenti, ha sottolineato che “l’attuazione del piano di impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate”.