Il 69 enne considerato "riformista" aveva vinto le elezioni del 6 luglio
Masoud Pezeshkian è stato investito dalla Guida suprema Ali Khamenei e ha giurato il 30 luglio come nuovo presidente dell’Iran.
Pezeshkian, ex ministro della Sanità, era risultato vincitore contro l’ultraconservatore Saeed Jalili nel ballottaggio del 5 luglio 2024 nelle elezioni convocate in anticipo a causa della morte dell’ex presidente Ebrahim Raisi in un incidente aereo il 19 maggio.
Pezeshkian ha detto che i Governo, per cui ha due settimane di tempo, sarà espressione “dell’unità nazionale” e includerà sia donne che rappresentanti di tutte le fazioni e le minoranze religiose.
Ali Khamenei ha in ogni caso l’ultima parola sulle linee politiche chiave e entra direttamente nella nomina di alcuni ministri tra come Intelligence, Difesa, Interno e Esteri.
Nel suo discorso ha poi spiegato che cercherà “un impegno costruttivo con il mondo basato sui principi di dignità, saggezza e convenienza”, cofermando una politica di “non chisura” anche nei confronti dell’Occidente. Uno degli obiettivi del suo mandato sarà quello di ottenere attraverso il negoziato la rimozione delle sanzioni che rallentano lo sviluppo del Paese. A tal proposito, secondo quanto riporta Agenzia Nova, il neo presidente ha spiegato che “il programma nucleare iraniano è pacifico, come è stato verificato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea)”, in ogni caso l’intenzione è quella di “rispettare gli impegni assunti nell’ambito dell’accordo nucleare”. Durissima poi la presa di posizione su Gaza dove è in corso una guerra definita “genocidio”.