Italia, Banca centrale conferma stima PIL allo 0,8%

Cresce invece leggermente la stima per il biennio 2025/2026

La Banca d’Italia conferma allo 0,8% la stima della crescita del PIL per il 2024 e rivede leggermente al rialzo quelle per il 2025 e il 2026.

Il contesto globale evidenzia segnali poco incoraggianti:”Emergono segnali di rallentamento dell’economia mondiale, soprattutto a causa della debolezza della manifattura. Negli Stati Uniti l’attività rimane robusta, mentre in Cina la domanda interna continua a risentire della crisi del settore immobiliare – si legge nel bollettino trimestrale di Bankitalia – Secondo le stime di settembre dell’OCSE l’incremento del PIL globale si collocherà poco sopra al 3 per cento nel 2024 e nel 2025, in linea con il dato dell’anno scorso”. Tuttavia le banche centrali di Stati uniti e Cina stanno adottando misure espansive.

La Federal reserve statunitense ha ridotto i tassi ufficiali e la Banca centrale cinese ha adottato nuove misure espansive. La Banca centrale europea ha nuovamente ridotto i tassi ufficiali nel quadro generale di un’economia che procede a rilento mentre si consolida la disinflazione.
Secondo le stime della BCE l’inflazione al consumo è al 2,5% per i 2024 e diminuirà al 2,2 nel 2025 e all’1,9% nel 2026.

In Italia la crescita prosegue ma a ritmi moderati: “La crescita in estate è stata moderata; una nuova espansione dei servizi si è associata alla persistente debolezza della manifattura. La domanda aggregata ha beneficiato soprattutto dell’andamento dei consumi, sostenuti dalla ripresa del reddito disponibile, a fronte di un contributo negativo delle vendite estere”, si legge nel bollettino. Nel frattempo aumenta l’avanzo corrente, diminuisce la domanda di lavoro e i salari reali recuperano gradualmente.

“Le nostre proiezioni – conclude l’istituto – confermano per il 2024 le valutazioni formulate in precedenza di una crescita del PIL dello 0,6 per cento (0,8 escludendo la correzione per le giornate lavorative) e prefigurano un’accelerazione nel biennio successivo, in cui il prodotto si espanderebbe cumulativamente di oltre il 2 per cento. L’inflazione al consumo si manterrà bassa, pari all’1,1 per cento nel 2024 e all’1,6 sia nel 2025 sia nel 2026”.