Italia: dai dazi USA per l’Italia i rischi considerevoli

Confindustria: tra i prodotti più esposti ci sono vini, auto e farmaci.

In attesa dell’annuncio dei nuovi dazi, ipotizzati dal presidente USA, Donald Trump, per i prodotti europei, l’Italia ha analizzato gli eventuali rischi. Secondo un recente rapporto congiunturale, elaborato dal Centro studi di Confindustria (Confederazione degli industriali e degli imprenditori italiani, N.d.R.) la “America First Trade Policy” di Trump si annuncia “più aggressiva e imprevedibile rispetto  agli approcci adottati durante il primo mandato del 47° presidente USA e minaccia un’escalation protezionistica che potrebbe addirittura ridisegnare la geografia degli scambi mondiali”.

“I lavori empirici basati sull’esperienza della prima amministrazione Trump – si legge nel documento – mostrano che i dazi si sono scaricati interamente sui prezzi di acquisto, con un impatto finale di minori margini per le imprese e maggiori prezzi per i consumatori. Per l’Italia in particolare e per l’Europa in generale si prefigurano considerevoli rischi, accanto ad alcune opportunità, in termini di quote di mercato potenzialmente contendibili nel mercato degli Stati Uniti, liberate dal decoupling con la Cina”.

Secondo i risultati dell’analisi “l’export italiano è più esposto nei confronti degli USA rispetto alla media dell’Unione europea: il 22,2% delle vendite italiane extra-UE, rispetto al 19,7% di quelle di tutta la UE”. Tra i settori maggiormente esposti spiccano le bevande, con il vino in prima fila (39%), gli autovetture e gli altri mezzi di trasporto, rispettivamente il 30,7% e il 34% e la farmaceutica (30,7%).